Col sindaco uscente Luigi de Magistris ridotto a impalpabile presenza politica, il domani della città è nelle mani del Pd e del Governo nazionale
di Marcello Lala
Qualche giorno fa si è conclusa a Napoli la conferenza del Pd dal titolo “Idea Napoli” ed a leggere i giornali l’unica idea di Napoli che è stata partorita in quella sede è quella di una alleanza sempre più stretta del Pd campano con in M5S. Cosa non riuscita in Regione , considerato che i M5S hanno detto di tutto su Vincenzo De Luca e la sua amministrazione presentandosi da soli al prossimo appuntamento elettorale, ma che fortemente si cerca per le prossime elezioni comunali.
E’ inutile nascondersi ed è inutile nascondere ai napoletani la verità. Emarginato politicamente il sindaco Luigi de Magistris a causa anche dei sui disastri dal punto di vista finanziario e non solo, le sorti della terza città di Napoli sono legate alle prossime elezioni regionali ed al risultato che ne uscirà fuori.Napoli non è assolutamente legata a quello che il Pd campano deciderà sulle alleanze ma a quello che il Pd romano deciderà di fare. Ovvero Roma al Pd e Napoli ai M5S o viceversa.

E siccome la sindaca della Capitale, Virginia Raggi, non è che abbia brillato crediamo proprio che la città andrà assegnata ai cinquestelle ed in particolare al Presidente della Camera Roberto Fico.Ovviamente con tutto quello che implicherà questa scelta. Chissà quanto si terrà conto di questa scelta considerando i difficili rapporti tra De Luca ed il mondo cinquestelle. Avremo ancora una volta una città che non dialogherà con le istituzioni regionali? E quale Idea di Napoli ha il Presidente Fico? Per ora a nessuno è dato saperlo.La variabile? L’unica variabile in tutta questa situazione potrebbe essere il Governo nazionale. A Roma si discute su una probabile crisi di Governo. Il movimentismo di Luigi Di Maio (ha incontrato Draghi la scorsa settimana) ed il continuo litigare tra fazioni all’interno del Pd (molti vorrebbero liberarsi di Nicola Zingaretti) ed in particolare di Dario Franceschini fanno percepire a detta anche del leader di Italia Viva Matteo Renzi che bisogna solo aspettare il momento opportuno per aprire una crisi di Governo, questa estate o a settembre ma sicuramente prima del semestre bianco. La guerra potrebbe essere alle porte dice qualche politico che siede comodamente al Senato pronto a godersi lo spettacolo.