di Luisa Liccardo
La vicenda di Kekko, ex fidanzato di Carmen Borriello, tikToker napoletana con oltre un milione di follower, è solo l’ultimo esempio di come la popolarità sui social network possa essere ottenuta attraverso comportamenti discutibili e privi di valore morale.
La storia di Kekko ha avuto un andamento drammatico, con un’escalation di eventi che ha portato alla luce la deriva morale di molte persone su TikTok. Dopo la fine della relazione con Carmen, Kekko ha iniziato a guadagnare popolarità sui social network, ma ha anche subito una valanga di critiche e derisione per i suoi contenuti discutibili. La sua strategia di visibilità ha raggiunto l’apice con la pubblicazione di una canzone di dubbio gusto, incisa con la mamma, e con la presentazione di una presunta nuova fidanzata.
Tuttavia, il peggio doveva ancora venire. Kekko è diventato protagonista di una vicenda di cronaca nera quando ha accoltellato l’ex suocero della sua nuova ragazza, Angela, suscitando molte polemiche. La madre di Kekko, conosciuta come la signora Steven, ha giustificato l’azione criminale del figlio in un video su TikTok, aggiungendo ulteriore indignazione alla situazione.
Nonostante la gravità dell’accaduto, altri tikToker hanno preso le difese di Kekko e della madre, dimostrando una deriva morale preoccupante. La vicenda di Kekko ha evidenziato come la popolarità sui social network possa spingere molte persone a pubblicare contenuti privi di valore e moralità, a discapito delle persone coinvolte e della verità dei fatti.
Questa vicenda rappresenta solo la punta dell’iceberg di una tendenza preoccupante sui social network, dove la popolarità sembra essere diventata un’ossessione pericolosa. Molte persone utilizzano le storie degli altri per ottenere visualizzazioni e commenti, creando contenuti superficiali e privi di significato. Il caso di Kekko dimostra come questa tendenza possa portare a comportamenti illeciti e violenti, giustificati in modo inaccettabile da alcune persone.
È evidente che il problema non riguarda solo TikTok, ma riguarda tutti i social network e la società nel suo complesso. La soluzione non è demonizzare i social network, ma utilizzarli in modo consapevole e responsabile, promuovendo contenuti di valore e rispettando le persone coinvolte.
La vicenda di Kekko ci invita a riflettere sulla necessità di promuovere un’etica dei contenuti e dei comportamenti online. La popolarità sui social network non deve diventare un’ossessione che spinge le persone a pubblicare contenuti privi di valore morale e umano, a discapito delle persone coinvolte e della società nel suo complesso.
È importante sottolineare che la vicenda di Kekko e la deriva morale di TikTok non devono essere viste come inevitabili conseguenze del progresso tecnologico, ma come segnali di allarme che ci invitano a prendere coscienza della nostra responsabilità nell’utilizzo dei social network. Come utenti, dobbiamo promuovere contenuti di valore e rispettare le persone coinvolte, evitando di utilizzare le storie degli altri per ottenere visibilità e commenti.
Inoltre, è necessario che le autorità preposte regolamentino meglio i social network, promuovendo norme più rigorose per la diffusione di contenuti e per la protezione dei diritti delle persone coinvolte. È anche importante che gli utenti siano maggiormente responsabilizzati e che venga promossa una cultura dell’utilizzo consapevole e responsabile dei social network.
Solo così potremo costruire un futuro digitale più sostenibile e rispettoso dei diritti delle persone.