Agguati, vendette e rapine tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Le intercettazioni svelano la faida tra i Minieri e la gang del Cavone: «Entro con una Smart rubata, mi giro e boom, boom, boom!»
Ventenni o poco più e pronti a tutto pur di affermare la propria egemonia criminale. È uno spaccato da brividi quello che emerge tra le pieghe dell’inchiesta che pochi giorni fa ha azzerato una delle tante paranze di babymalavitosi attive tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli. A finire in manette sono stati stavolta sette presenti esponenti della gang capeggiata dai fratelli Ciro e Nicola Minieri, accusati di essere responsabili di numerose sparatorie e rapine a mano armata. A colpire è soprattutto l’assoluta spregiudicatezza con cui gli aspiranti ras hanno agito: «Totò il primo mezzo spariamo eh oh! Si spara! Se spara lui, spara pure tu». E ancora: «Li acchiappiamo e ci mettiamo… li abbuffiamo di botte addosso, credimi».
Queste sono solo alcune delle conversazioni intercettate dalla polizia a ridosso del 25 febbraio scorso, quando la gang dei Minieri, fino a quel momento molto vicina al clan Masiello, meditava di compiere un agguato ai danni di alcuni rivali del Cavone. Il raid sarebbe stato eseguito con modalità particolarmente efferate. Il commando non avrebbe infatti esitato a far fuoco tra i tanti ragazzini che di notte affollano piazza Trieste e Trento e via Toledo. Proprio Nicola Minieri dava ai complici indicazioni precise sul percorso da fare: «Ci dobbiamo andare a fare un giro in mezzo a piazza Carolina, subito!». L’amico Salvatore Maggio Junior propone quindi: «Via Roma deve morire mia sorella…». A questo punto interviene un terzo giovane, minorenne: «Totò il primo mezzo spariamo eh oh! Si spara! Se spara lui, spara pure tu!».
Messo a segno il raid il commando si concede quindi una pausa. A parlare è stavolta Nicodemo De Stefano, arrestato pochi giorni fa: «Antò vieni di qua, sai dove dobbiamo salire solo io e te? Li acchiappiamo e ci mettiamo… li abbuffiamo di botte addosso, credimi». A questo punto interviene Nicola Minieri: «Devi acchiappare a qualcuno di faccia, quello è una conseguenza… ma perché quelli del Cavone ci vogliono fare qualcosa… boom! e lo spariamo, basta!». Proprio il 22enne Minieri, forse il più spregiudicato del gruppo, si lascia poi andare a un vero e proprio delirio di onnipotenza, mostrando ai complici l’arma di cui è in possesso: «Fagli vedere la cosa… lo vuoi vedere un guaio? Il bazooka quello di Putin, me l’ha dato Putin dicono. Tutto arrugginito eh… solo… per com’è arrugginito… sai come andrei a sparare dento al Cavone? Con una macchina! Sull’anima dello zio! Con una Smart rubata, entro nel Cavone e… tutto fuggendo, hai capito come? Mi giro… boom! boom! boom!».