Un sodale indispettito perché tenuto all’oscuro dei pericoli
Non sempre nell’organizzazione di narcotrafficanti di Andrea Deiana (detto «Banksy»), Manuel Zucca e Angelo Di Monte (detto «Milly») regnava la pace tra i sodali. Gli inquirenti hanno registrato diversi momenti di tensione soprattutto dovuti al pericolo di indagini che potevano colpire i narcotrafficanti che utilizzavano le opere d’arte per riciclare i proventi del traffico di stupefacenti.
Lo rivela l’ordinanza che ha colpito l’organizzazione. Durante una conversazione intercettata, Federico Di Bello comunica a Gennaro Gino Massimo Falzarano «che i suoi datori di lavoro erano probabilmente controllati dalle Forze dell’Ordine». Indiscrezione che turba il corriere che ha afferma: «…lui ha il sole addosso!…Milly te l’ha detto lui?… non lo sapevo… cazzo perché a me non le dice le cose…».
La notizia di una probabile attenzione delle Forze dell’Ordine nei confronti dell’organizzazione di cui faceva parte, unita all’inaccettabile comportamento dei suoi capi che evidentemente lo avevano tenuto all’oscuro della vicenda sembra averlo indispettito e ribadice: «…Milly… ce li ha addosso anche lui… Ma non mi devi dire niente?.. voi tutti e due sotto controllo e mi mandate in giro a me a fare le cose… ma voi siete fuori…».
Questo però gli impedisce di far ascoltare le sue «rimostranze» al punto che conclude: «.. non me ne frega un cazzo, tu 2 e 5 me li dai lo stesso…». Eludendo evidentemente al suo compenso nell’organizzazione. Dopo questi momenti di tensione, e dopo una sosta presso la sua abitazione di Merlino, Gennaro Gino Massimo Falzarano si rimette all’«opera»