Un collaboratore di giustizia racconta il sequestro di 1700 chilogrammi di stupefacenti al mercato ortofrutticolo di Volla
Un carico di droga non può attraversare il continente come nulla fosse. Nel corso degli anni i narcotrafficanti hanno studiato tantissimi modi ingegnosi per occultare le sostanze stupefacenti. Tra i chicchi di caffè o oppure nascosto tra carichi di legname. Anche il clan Polverino, secondo quanto si apprende dall’ordinanza che li colpì a maggio 2013, ha studiato diversi sistemi per ingannare le forze dell’ordine. Uno di questi fu scoperto a maggio 2009 quando le forze dell’ordine sequestrarono un maxi quantitativo di sostanze, 1700 kg, nel mercato ortofrutticolo di Volla.
I dettagli li raccontò il collaboratore di giustizia Biagio Di Lanno in un interrogatorio: «Questo carico proveniva da Almeria ed il camion era pieno di melanzane. Il camion infatti doveva arrivare al mercato ortofrutticolo di Volla da noi utilizzato in varie circostanze per scaricare la droga. Va premesso che noi non potevamo entrare nel mercato di Volla ed avevamo però due appoggi».
«Devo anche dire – sottolineò Di Lanno – che eravamo a conoscenza del fatto che i carabinieri avevano scoperto il traffico, perché un carabiniere ci aveva avvertito che era stata fatta un’indagine presso la ditta di Almeria, da cui proveniva il camion, ed inoltre che probabilmente erano state effettuate alcune intercettazioni. Ovviamente il carabiniere non si rapportava con me, ma con C. e questi prima del carico negò decisamente che si stava organizzando l’importazione».
«Il giorno dell’arrivo del camion – dice il pentito – capimmo che invece il carabiniere ci aveva dato l’informazione corretta ed anzi qualche giorno dopo il militare in qualche modo ci rimproverò di aver negato l’organizzazione del traffico, perché, come disse, se noi l’avessimo informato dei dettagli dell’importazione lui avrebbe potuto provare a depistare le indagini e a non farci perdere il carico».