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Home Inchieste e storia della camorra

Il boss: sconti a nessuno, nemmeno agli imprenditori amici degli amici

di giancarlo tommasone
14 Aprile 2021
in Inchieste e storia della camorra
Tempo di lettura: 2 minuti
Un cantiere edile (foto di repertorio)

Un cantiere edile (foto di repertorio)

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INCHIESTA DOMINO BIS La conversazione intercettata tra Sergio Mosca e Antonio Rossetti, considerati ai vertici della cosca D’Alessandro

Di esenzione, di abbuono totale? Nemmeno a parlarne. Tutti dovevano pagare le estorsioni. E nei confronti degli imprenditori amici degli amici (nel caso degli affiliati semplici), non era previsto nemmeno alcuno sconto, nessuna dilazione. E’ la linea imposta da Sergio Mosca (consuocero del defunto padrino Michele D’Alessandro), considerato ai vertici della cosca di Scanzano, rione di Castellammare di Stabia.

Il dialogo intercettato tra Mosca e Antonio Rossetti (anche detto ’o guappone) finisce agli atti dell’inchiesta Domino bis, che, nei giorni scorsi, ha portato all’esecuzione di 16 arresti (quindici in carcere, uno ai domiciliari). Intorno alle 16.40 del 22 settembre del 2017, Mosca e Rossetti hanno una riunione «volante» in strada. Il dialogo è captato grazie alla microspia installata sulla vettura in uso a Mosca. Rossetti rendiconta il suo sodale, rispetto a una estorsione.

«Ragguagliava Mosca – è scritto nero su bianco nell’ordinanza a firma del gip Fabrizio Finamore – di un incontro avuto con un imprenditore edile, al quale era stata avanzata una richiesta estorsiva di 3.000 euro, per dei lavori che stava eseguendo». I toni del dialogo si infiammano, nel momento in cui Rossetti racconta a Mosca, che la vittima voleva essere esentata da quel pagamento, perché vantava la conoscenza con un altro affiliato al clan di Scanzano, a sua volta, compagno di cella di un esponente di vertice dei D’Alessandro.

Nonostante la «raccomandazione», nell’apprendere tale richiesta, Mosca afferma che da lì in avanti, l’imprenditore in questione deve chiudere il cantiere, e andare via da Castellammare di Stabia, dove – dice intercettato il boss – «non lavorerà mai più».

Tags: boss sergio moscacamorra area stabieseclan d’alessandroclan scanzano castellammare di stabiaintercettazioni camorra
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