Al vaglio degli inquirenti i rapporti tra il ras della 167 Pasquale Cristiano e il cantante: «Senza di lui rimaneva a cantare sulla piazza». Ed è giallo sulla corona tatuata sul petto: «Tutti tengono questo marchio, è il sangue mio»
di Luigi Nicolosi
Non solo droga ed estorsioni. La Procura antimafia di Napoli, passando ai raggi x le attività criminali dei clan della 167 di Arzano, si è focalizzata anche sui rapporti tra il ras Pasquale Cristiano, e di riflesso i suoi fedelissimi, e il noto cantante neomelodico Pino Franzese, al secolo Giuseppe Ben Salah. Quest’ultimo, pur non essendo formalmente coinvolto nell’inchiesta, avrebbe negli anni intrecciato dei legami molto stretti con la cosca, tanto da trascorrere le vacanze in Calabria con alcuni dei ras. Non solo, stando a quanto emerso da alcune intercettazioni, Franzese dovrebbe il proprio successo proprio al fatto di essere finito sotto l’ala protettiva di Pasquale Cristiano. Non è un caso, forse, che il giovane neomelodico abbia deciso di tatuarsi sul petto una corona: il simbolo del gruppo della 167.
Le ombre che aleggiano sulla figura del cantante emergono a chiare lettere dall’ordinanza di custodia cautelare che pochi giorni fa, con l’esecuzione di una sfilza di arresti, ha inflitto un durissimo colpo alla cosca arzanese, vera e propria ramificazione del temibile clan Amato-Pagano. I primi riscontri investigativi partono nell’agosto 2020, quando a Diamante – dove è stata individuata una villetta riconducibile a Cristiano – insieme agli indagati Umberto Passante e Vincenzo Mormile vi è stato, almeno in un’occasione, il cantante Pino Franzese. La circostanza viene confermata da una foto pubblicata dall’artista sul proprio profilo instagram: immagine a sua volta ripresa dalle “storie” di Gennaro D’Errico “Cicciobello”, fratello dell’indagato Carmine Antonio D’Errico, alias “Shekke”. La comitiva viene ritratta sorridente e tutti insieme brindano al tavolo di un ristorante. Gli investigatori che hanno lavorato al caso, sul punto, evidenziano il fatto che Carmine Antonio D’Errico sui social si presenti come impresario di Pino Franzese.
Le indagini vanno avanti e i carabinieri si imbattono in una nuova foto potenzialmente compromettente. Durante lo stesso periodo di vacanza trascorso a Diamante, Umberto Passante ha a sua volta pubblicato una foto che lo ritrae seduto sui sedili di una barca accanto a Pino Franzese, mentre lo abbraccia: «Entrambi – scrivono gli inquirenti – sono a torso nudo e Pino Franzese ha ben visibile una vistosa corona tatuata sul petto». Quello, secondo i pm titolari dell’indagini, sarebbe il “marchio” del gruppo della 167 di Arzano. Circostanza indirettamente ribadita nella telefonata del 28 ottobre 2020 tra Pasqualina Errichiello e la zia di Umberto Passante, con la prima che afferma: «La corona 167, la famiglia mia! Il sangue mio! Zia, mio cugino e tutti quanti loro tengono questo marchio, dai!». E ancora: «Eh…lui si voleva fare bello vicino al cugino mio, si fece la corona insieme a me e poi si mise 167 sotto, il sangue mio, cioè, la mia famiglia!».
Agli atti dell’inchiesta c’è però un’ulteriore intercettazione, captata il 19 novembre 2020, tra Pasqualina Errichiello e l’amica Titti. Errichiello racconta che il cantante era il fidanzato della figlia. Poi il neomelodico ebbe successo e lasciò la ragazza. Franzese, secondo la donna, sarebbe però diventato famoso proprio grazie alla figlia che lo presentò allo zio Pasquale Cristiano: «Ma quello l’ha preso sempre grazie a mia figlia però… perché mia figlia glielo presentò allo zio suo… altrimenti cantava ancora in mezzo ai compagni sulla piazza». Il 15 marzo 2021 gli inquirenti intercettano un ulteriore dialogo tra Errichiello, la figlia e un uomo non identificato. Il trio parla ancora una volta della scalata al successo fatta dal cantante ed Errichiello esclama: «Mia figlia glielo ha presentato perché lui si fidanzò con mia figlia. Lui cantava in mezzo alla piazza, allo zio gli piacque la voce e se lo prese Pasquale».