Circa 1500 i bambini campani affetti da diabete mellito di tipo 1
Come l’inno del Napoli, come ogni tifoso napoletano, i bambini dell’associazione «L’isola che non c’è» hanno un sogno del cuore. Non parliamo di scudetto, parliamo della Cura definitiva per il Diabete Mellito di Tipo 1. Sono circa 1500 i bambini campani affetti da diabete mellito di tipo 1. L’associazione «L’isola che non c’è» dal 2015 si propone come l’ente sociale di riferimento per le famiglie iscritte ed afferenti ai due centri ospedalieri di riferimento regionali: il Centro di Diabetologia Pediatrica G. Stoppoloni AOU Vanvitelli e la Diabetologia Pediatrica – AOU Federico II nonché al reparto di diabetologia dell’Azienda ospedaliera di Caserta Sant’Anna e San Sebastiano. Un’attività di volontariato portata avanti da un gruppo di mamme che hanno vissuto in prima persona l’esordio della malattia dei propri bambini e che per questo motivo hanno deciso di impegnarsi nel sostenere tutte le famiglie che, purtroppo, si trovano ad affrontare le medesime problematiche.
Il Diabete mellito di tipo 1 è una patologia cronica, autoimmune, derivante dall’autodistruzione da parte dell’organismo delle cellule beta del pancreas che producono insulina e rappresenta circa il 10% dei casi di diabete. È detto anche diabete giovanile o insulino-dipendente, per distinguerlo dal tipo 2 (detto anche dell’adulto), in quanto insorge, di solito, in giovane età e l’unico trattamento possibile è quello con insulina. Si sviluppa in genere durante gli anni dell’adolescenza, ma può comparire anche in bambini piccolissimi (perfino neonati) o in giovani adulti e dura tutta la vita. In Italia le persone con diabete di tipo 1 sono circa 300.000 e l’incidenza di questa patologia è in aumento in tutto il mondo.
Una giornata ricca di entusiasmo
Nell’ambito delle proprie attività istituzionali l’Associazione L’Isola che non c’è affianca le famiglie nella difficile gestione di tutte le «sfide» quotidiane che questa patologia cronica pone. Interagendo con le istituzioni, le amministrazioni locali e regionali e le strutture sanitarie, affronta di volta in volta le problematiche che si pongono, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti. Sostiene le famiglie nel delicatissimo momento dell’esordio e facilita l’incontro tra i bambini attraverso l’organizzazione di eventi per condividere esperienze, difficoltà e il vissuto di una patalogia spesso sottovalutata.
Il 16 marzo i nostri bambini sono stati ospiti della Società Calcio Napoli al Centro Sportivo di Castelvolturno: una giornata ricca di entusiasmo che ha visto la grandissima disponibilità dello Staff del Calcio Napoli nell’offrire e distribuire sorrisi, abbracci, autografi e selfie. Una giornata indimenticabile per i nostri bambini che, grazie all’Associazione L’isola che non c’è, in un contesto gioioso, hanno potuto coronare il sogno di incontrare i loro Campioni, dimenticando tutte le sfide che quotidianamente sono chiamati ad affrontare.
Questo è solo l’ultimo degli appuntamenti che l’Associazione organizza e che vede impegnati i suoi volontari nella sensibilizzazione e nell’informazione sulla patologia, ancora oggi poco conosciuta e spesso confusa con il più noto Diabete di Tipo 2, tipico dell’età senile.
L’Associazione «L’Isola che non c’è» è già all’opera, in stretta collaborazione con il Centro di Diabetologia Pediatrica G. Stoppoloni AOU Vanvitelli, nell’organizzazione di una nuova iniziativa che vedrà le famiglie di tutta Italia impegnate in una vera e propria Challenge nella preparazione di piatti gustosi e sani basati su ricette equilibrate in termini nutrizionali per la corretta gestione delle glicemie post prandiali. L’Isola che non c’è, se ci credi esiste