In agitazione i lavoratori del Centro italiano ricerche aerospaziali di Capua
Questa mattina, i dipendenti del Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) di Capua, hanno effettuato un’ora di sciopero (dalle 11 alle 12), astenendosi per detto periodo dalle quotidiane attività lavorativa. In un documento datato sette ottobre, le Rappresentanze sindacali unitarie, hanno spiegato i motivi che hanno portato all’azione di oggi. «A 10 mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione, i dipendenti del Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira) debbono amaramente constatare che il Centro continua ad essere investito da forti incertezze strategico-finanziarie», recita l’incipit del comunicato.
Lo sciopero
si è svolto
dalle 11 alle 12
di stamattina
I sindacati tengono a sottolineare che il Cira, «costituito nel 1984 per dotare l’Italia di una istituzione di ricerca all’avanguardia dedicata ai settori strategici dell’aeronautica e dello spazio, a differenza degli altri Stati in cui gli enti omologhi sono enti pubblici di ricerca, ha la forma di società consortile pubblico-privata, nonostante ad esso sia stata affidata l’attuazione del Programma Nazionale di Ricerche Aerospaziali (Prora), ovvero la realizzazione e la gestione di un insieme di progetti e di grandi impianti di ricerca che costituiscono un asset strategico dello Stato nel comparto aerospaziale. A circa 13 anni dall’ultimo aggiornamento del Prora, avvenuto con il decreto interministeriale 674/2005, nonostante le rassicurazioni del Comitato Interministeriale per lo Spazio e l’Aerospazio non si registrano certezze sul nuovo aggiornamento né tanto meno sulle fonti finanziarie, la cui dotazione originaria è ormai esaurita».
Le ragioni dell’astensione
dal lavoro spiegate
attraverso un documento
diffuso dalle Rsu
Continua il comunicato diffuso dalle Rsu. Lo sciopero che si è svolto questa mattina, è stato proclamato, perché, è riportato nel documento, «continuano a perdurare le preoccupazioni in merito a: assoluta mancanza di garanzie sulla sostenibilità economica già nel breve periodo; assenza di una chiara e credibile visione strategica di medio-lungo periodo, che coniughi obiettivi sfidanti e sostenibilità economico-finanziaria; tutela delle alte professionalità che hanno portato il Cira ad essere un centro di eccellenza, nonostante il consolidarsi di sotto-inquadramenti e sperequazioni».
La richiesta
avanzata
da lavoratrici
e lavoratori
Il comunicato si chiude con la puntualizzazione relativa alla rinnovata richiesta, da parte dei dipendenti del Cira, dell’apertura di «un tavolo di confronto con le istituzioni finalizzato a definire un intervento legislativo che inserisca il Centro nel naturale alveo degli enti pubblici di ricerca».