«Questo invoca la lotta armata. “E poi il ‘violento’ sarei io». Lo scrive, sui suoi canali social, il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, postando le parole dell’ex esponente del Partito democratico ed ex assessore provinciale di Napoli Guglielmo Allodi che, come riportato in anteprima da Stylo24, l’altro ieri aveva scritto: “Se la vicenda dei migranti continua ad essere in mano a Salvini e’ giunto il momento di pensare alla lotta di popolo armato”.

Quest’oggi, Allodi è tornato a farsi vivo su Facebook chiarendo il senso del suo intervento. Ecco che cosa ha scritto: «Ieri sera ho scritto un post sulla vicenda della nave Diciotti usando una terminologia forte. Ho scritto di popolo armato contro il governo neofascista di Salvini e Di Maio. Sapevo che la mia affermazione poteva essere fraintesa o utilizzata strumentalmente, ma ho ritenuto di dover dare una scossa rispetto alla tragedia che si sta consumando nel porto di Catania”.
“Quei migranti stanno subendo una violenza terribile da un governo che non ha più nulla di democratico”.
“La nostra Carta Costituzionale viene violentata e stracciata da un governo di arroganti ignoranti. Il fascismo trova il suo umus proprio nell’ignoranza e nella pratica politica violenta. Bene il mio riferimento al “popolo armato” non voleva invitare ad alcuna insurrezione, ma ad una rinnovata capacità di organizzazione politica popolare democratica e di massa”.
“Nessuna violenza, ma la necessità di ridare forma e sostanza alla battaglia politica nel Paese per rinnovare e rafforzare la democrazia”.
“C’è bisogno, io credo, di un popolo armato di tutti gli strumenti politici, capace di costruire l’opposizione al governo gialloverde. Sin’ora la risposta delle forze democratiche è stata debole e frammentaria”.

“Io penso, invece, che c’è l’esigenza di una rinnovata identità pacifista e antifascista che sappia chiamare a raccolta il nostro popolo. Mi auguro che nelle prossime settimane le forze popolari, le associazioni, i sindacati sappiano trovare una comunanza di idee e di programma contro questo governo, ne va del futuro dei nostri figli».