di Giancarlo Tommasone
E’ stato un anno di ulteriori profitti per il gruppo armatoriale Grimaldi. L’utile, da 286 arriva a sfiorare i 300 milioni. L’indicatore di profittabilità (ebitda) è cresciuto di 18 milioni, 5 invece l’ebit (vale a dire il novero del risultato operativo prima della deduzione degli oneri finanziari e delle imposte).
Nei giorni scorsi si è tenuta l’assemblea della società che è stata presieduta
da Gianluca Grimaldi. Il fratello Manuel
e le due sorelle, Amelia e Maria Consuelo, insieme a Gianluca, sono titolari ciascuno del 25% delle quote di Grimaldi Group
Durante l’assemblea è stato deciso di «mettere da parte» l’intero utile ammontante a 84,3 milioni di euro e che si riferisce al 2017. Un miglioramento ulteriore rispetto all’anno precedente, quando l’asticella era stata fissata a 65 milioni. Tutto ciò è frutto dei risultati ottenuti dalle controllate del gruppo: 48 milioni da Finnlines; 12,1 milioni da Grimaldi Euromed; 6,1 milioni da Grimaldi Deep Sea. Grimaldi è in ottima salute dal punto di vista finanziario.

Il patrimonio sale a 3,3 miliardi di euro
rispetto al computo precedente di 3,1
E di contro si registra anche una diminuzione dei debiti verso le banche, che scendono da 2 a 1,9 miliardi. Una annata da incorniciare per la compagnia armatoriale fondata a Napoli nel 1947. Grimaldi Group, nel 2017 ha fatto segnare ricavi per quasi 3 miliardi. Il miglioramento è del 9,1% e – come riporta Milano Finanza che fotografa lo stato della compagnia armatoriale – sarebbe destinato a salire. Ciò si deve soprattutto al potenziamento della flotta che tra due anni (dietro un investimento di 800 milioni di dollari) porterà ad aumentare il parco navi di ulteriori dodici unità. Si tratta delle navi che Grimaldi sta facendo realizzare in Cina, presso i cantieri Jinling. Proprio nei giorni scorsi, Manuel Grimaldi, ha proposto un premio ai cantieri che hanno in carico la costruzione delle unità: 10mila euro in più per ogni giorno che si risparmierà sulla data ultima della consegna delle navi.