In totale sono 65 i parlamentari del M5S che potrebbero non ricandidarsi, ma c’è già pronta la exit strategy
Nei giorni scorsi, Beppe Grillo ha deciso di confermare la regola dei due mandati per i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Una scelta dettata soprattutto dalla necessità di sotterrare l’ascia di guerra, con Davide Casaleggio, ed evitare una battaglia a suon di carta bollata. Per la guida del partito, a meno che non si verifichino i classici colpi di scena dell’ultima ora, si dovrebbe concretizzare la pista Giuseppe Conte. Ma è la questione dei due mandati e stop, che non fa dormire sonni tranquilli all’interno del M5S. Se la linea Grillo venisse confermata, infatti, resterebbero senza la possibilità di ricandidarsi, ben 65 parlamentari, e tra essi anche i campani Luigi Di Maio e Roberto Fico.
La circostanza – come viene sottolineato in un articolo del quotidiano La Verità, a firma di Francesco Bonazzi – dà vita a una sorta di exit strategy, con i parlamentari in odore di taglio, che sono alle prese con la modalità riposizionamento. Da questo punto di vista, si aprono tre possibilità: Comuni, aziende di Stato, o passaggio in un altro partito. Del resto, su questo versante, si sarebbe già mosso il presidente della Camera: Fico, infatti, si è detto stuzzicato dall’idea di concorrere per la poltrona di sindaco a Napoli.