Pur con colpevole ritardo, sia Forza Italia (Stanislao Lanzotti) sia il Pd (Mimmo Palmieri, che nel partito di Renzi dovrebbe entrare a breve) hanno preso posizione su TeleKabul. Nella scorsa seduta del consiglio comunale, infatti, i due esponenti dell’opposizione hanno stigmatizzato l’uso a senso unico della web-tv municipale da parte del sindaco Luigi de Magistris. E hanno annunciato iniziative, in sede di convocazione della commissione Trasparenza, per porre un argine allo strapotere mediatico di Giggino. Che, sull’emittente della Casa comunale, non solo è protagonista indiscusso in qualità di vertice politico-amministrativo dell’Ente ma anche di «dominus» del partitino «deMa» tant’è che, in ultimo, il primo cittadino ha affidato alle telecamere di TeleKabul un gravido ragionamento sulla sua nuova alleanza elettorale alle Europee con l’ex ministro greco Yanis Varoufakis.

Chi continua, invece, a tacere è il gruppo M5S la cui capogruppo Maria Francesca Menna è anche componente della commissione Trasporti. In realtà, i grillini in consiglio comunale stanno dimostrando scarso «appeal» a differenza, invece, dei colleghi regionali che, pur tra sbavature ed esagerazioni, danno comunque filo da torcere a Vincenzo De Luca.

A Palazzo San Giacomo, invece, i due grillini sembrano non essersi accorti della distorsione che riguarda la comunicazione istituzionale a cominciare dall’abolizione della figura dell’addetto stampa dell’assise cittadina. Oggi, tutto passa per la scrivania del capo ufficio stampa Mimmo Annunziata nonostante le vite del Consiglio e quello della Giunta siano separate e, spesso, confliggenti.

TeleKabul invece offre voce solo al sindaco e a pochi, pochissimi assessori (Alessandra Clemente e Ciro Borriello e, talvolta, Enrico Panini) e zero attenzioni non solo ai consiglieri di opposizione ma anche a quelli della maggioranza.
Una situazione di «monopolio giornalistico» che dovrebbe far vibrare le corde dell’indignazione dei grillini. Dovrebbe.