Per la figlia e il genero del boss cade l’aggravante camorristica
Cade l’accusa dell’aggravante camorristica ma Maria Bosti (figlia del boss Patrizio) e Luca Esposito rimarranno in carcere per corruzione. È questa la decisione della dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli dopo l’udienza di ieri. La coppia, difesa dagli avvocati Raffaele Chiummariello e Nicola Pomponio, quindi dovrà rispondere solo di corruzione di incaricati di pubblico servizio.
I due infatti furono fermati lo scorso 18 gennaio all’aeroporto di Fiumicino perché trovati in possesso di false certificazioni che ne attestavano l’avvenuta vaccinazione anti-covid e l’esecuzione di tamponi molecolari che avevano dato esito negativo. Certificazioni che sarebbero servite a salire su di un volo diretto a Dubai. Il raggiro sarebbe avvenuto con la compiacenza del dirigente di un noto centro di analisi del Vesuviano, R.G., e di due medici dell’Asl Napoli 1, V.G. e B.B. Sotto la lente degli inquirenti finì anche il figlio della coppia, Salvatore Esposito, 20 anni. Questi ultimi quattro risultano allo stato indagati a piede libero.