Dopo il fallimento della Silicon Valley Bank occorre attenzione
di Rino Milone
Christine Lagarde non teme il futuro delle banche ed aumenta il costo del denaro. Obiettivo univoco… riportare l’inflazione nell’Eurozona in un range compreso nel 2%. Se l’America non vacilla al suono della parola fallimento, il capo del Fondo Monetario Internazionale, incurante delle turbolenze dei mercati incrementa, in un’unica seduta, di 50 punti base il tasso ufficiale portandolo al 3,50% ma lascia una porta aperta a modifiche in corsa su eventuali interventi d’emergenza qualora la crisi nelle banche dovesse diventare seria.
«Siamo lontani da crisi di liquidità del sistema e le nostre banche sono solide» dichiara il Capo della BCE. Se Credit Suisse ha riportato panico nel sistema economico finanziario, l’Europa non è esposta con l’istituto battente bandiera elvetica. Fatto sta che il fallimento di Silicon Valley Bank, sedicesima banca per dimensioni nello Stato a «Stelle e Strisce», riporta i mercati in un panico inaspettato. I mercati borsistici rientrano in uno tsunami come in una sorta di «Deja vu» dove il mostro di Lehman Brothers alleggia su tutti… Quella storia del crack americano, lo abbiamo pagato tutto con lacrime e sangue, e dunque, l’attesa sulla reazione di BCE rema in controtendenza agli incubi vissuti…
Occhio alle politiche di speculazione
Lo shock di quei giorni fu addebitato alla crisi dei prestiti subprime dove la banca aveva in pancia titoli a basso rating ancorati al mondo della cartolarizzazione e quel 15 settembre del 2008 è ancora presente nelle ferite degli americani e del mondo tutto. Nessuno salvò l’istituto (Barclays e Bank of America ritirarono le offerte per il «rescue» del gruppo) ed il più grande fallimento nella storia delle bancarotte mondiali si consumò all’ombra di Wall Street.. Ma questa è storia…
A distanza di 15 anni un’altra banca negli «States» chiude i battenti, ma questa volta a mio parere il problema è ancora più rilevante. I titoli che aveva in pancia la Silicon Valley Bank sono scesi al di sotto della parità, grazie all’aumento dei tassi, svalutandosi del 20! La Fed è rimasta a guardare e questa è invece «la storia di oggi». E dunque facciano attenzioni questi «grandi capi dei fondi monetari». Se nella politica famosa del «Whatever It takes» si tira dritto sui tassi senza gettare un occhio sulle «Politiche di Speculazione» il rischio di un carovita più duraturo, porterà ancora in futuro i tassi, ancora in risalita e le ripercussioni sulle patrimonialità di grandi gruppi bancari, potrebbe seriamente esser messa a dura prova!
Rino Milone
project manager