di Giancarlo Tommasone
Nella zona di piazza Garibaldi sono stati costretti a cambiare «perché eravamo a un passo dal bloccare il loro cavallo. Diciamo che adesso hanno un altro cavallo, ma il fantino è sempre lo stesso». Il cavallo altri non è che il ponte tra l’esercito di pusher e gli alti in grado dei Sibillo (il fantino, appunto).
È quello che, secondo la fonte investigativa interpellata da «Stylo24», rifornisce gli spacciatori diverse volte al giorno con viaggi di alcune centinaia di grammi di droga, «raccoglie i soldi e li porta alla base». Da alcuni mesi l’anello di collegamento, ruolo fino ad allora ricoperto da uno proveniente dai quadri medio-alti della famiglia malavitosa di Forcella «è stato sostituito con un africano, perché i forcellesi rischiavano di trovarsi con un altro uomo di vertice in meno».

Il cavallo, il ponte o anche il taxi (come pure lo definisce l’investigatore) in realtà è qualcosa di più. E’ uno stipendiato o meglio «uno che nel clan ha possibilità di fare carriera, mettendo a frutto le proprie capacità organizzative». È qualcosa che abbiamo già visto a Secondigliano con la struttura piramidale creata dai Di Lauro, ma questa volta è diverso e comporta comunque dei rischi per il clan.
«Mettere in una posizione così delicata uno che non è della famiglia – spiega l’investigatore – prevede acquisizione di potere da parte del nuovo innesto, che non dimentichiamolo, gestisce tantissimi ragazzi che hanno in comune con lui etnia, lingua e modo di pensare». I pusher infatti sono tutti di origine africana e sono numerosi, in caso di pericolo si alleggeriscono della droga consegnandola a un gruppo che si dilegua rapidamente.
«Non hanno paura delle volanti, né dei controlli. Quando li prendiamo hanno in tasca al massimo cinque, sei grammi di stupefacente. Spesso attraversando più volte consecutivamente via Cesare Carmignano, ci rendiamo conto che presso i ‘punti vendita’ ci sono sempre persone diverse».
UN VOLUME DI DIECI CHILI DI DROGA AL GIORNO
Il quadrilatero sotto il controllo dei Sibillo è formato dalla zona della Maddalena e da piazza Principe Umberto a nord, mentre a sud è delimitato da via Cesare Carmignano e da piazza Garibaldi. E’ una tra le piazze di spaccio più attive e fornite della città: «Ci si trova ogni sorta di stupefacente, fumo, erba, crack, cocaina, eroina, pasticche». In media, secondo quanto ha stimato la fonte da noi contattata, si vendono 10 chili di droga al giorno. «Del resto – conclude l’investigatore con una battuta amara – sono i vantaggi di avere una piazza di spaccio ben collegata grazie a metropolitana e Vesuviana».