Ritrovato un carrellino che potrebbe essere stato utilizzato da Alessandro Impagnatiello
Si continua a indagare sull’omicidio di Giulia Tramontano, la giovane incinta uccisa a coltellate dal suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello, lo scorso 27 maggio. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica del delitto e di determinare se ci siano stati eventuali complici nell’occultamento del cadavere. Mentre l’indagine sembra avvicinarsi a una conclusione, nuove prove potrebbero gettare ulteriore luce sul terribile evento. Uno degli elementi che emerge dalle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo e della compagnia di Rho e della Procura milanese è la possibilità che Alessandro Impagnatiello abbia inflitto un taglio lungo all’altezza della gola di Giulia Tramontano, sorprendendola alle spalle. Questa ipotesi si basa sugli accertamenti effettuati finora, ma l’autopsia, che sarà eseguita domani mattina, potrebbe fornire maggiori dettagli sulla dinamica dell’omicidio e sulle ferite riportate dalla vittima.
Le indagini si stanno concentrando anche sull’analisi di tre computer e un tablet sequestrati nell’appartamento di Senago. Questi dispositivi potrebbero contenere informazioni cruciali per l’inchiesta, e gli accertamenti su di essi si terranno il prossimo 15 giugno presso la sede della Sezione indagini telematiche dei carabinieri di Milano. Alla perizia saranno presenti il difensore di Impagnatiello, Giulia Geradini, e l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, rappresentante dei genitori, del fratello e della sorella della vittima.
Secondo fonti della Procura di Milano, al momento non emergono evidenze di un presunto complice nell’occultamento del cadavere. Gli inquirenti ritengono che Alessandro Impagnatiello abbia agito da solo, come affermato dallo stesso indagato. Tuttavia, ulteriori elementi di prova potrebbero emergere durante l’inchiesta.
L’acquisto del carrello
Il 30 maggio, Alessandro Impagnatiello potrebbe aver acquistato un carrello per il trasporto di oggetti. Successivamente, il carrello è stato ritrovato nel condominio di Senago e le tracce ematiche rilevate attraverso il luminol suggeriscono la possibilità che sia stato utilizzato per spostare il corpo di Giulia Tramontano. Un vicino ha testimoniato di averlo trovato in un’area comune della palazzina. Tuttavia, un negoziante non è stato in grado di confermare se Impagnatiello fosse effettivamente l’uomo che ha acquistato il carrello. La Procura milanese ha disposto il sequestro di un video realizzato da un cronista di Telelombardia. Il video mostra Alessandro Impagnatiello mentre, tre giorni dopo l’omicidio, pulisce le tracce di sangue sulla rampa di scale che conduce al box della palazzina. Questo elemento potrebbe essere cruciale per l’indagine, poiché conferma l’attività di pulizia del sospettato e potrebbe fornire ulteriori prove sul coinvolgimento di Impagnatiello nell’omicidio.