Durante l’amministrazione arancione è aumentato di ben un miliardo di euro
Tra oggi e domani, per la prima volta da quando la circostanza si è verificata ed è venuta fuori, l’Amministrazione guidata dal sindaco Luigi de Magistris, dovrà ammettere che il debito del Comune di Napoli, si attesta su 2,7 miliardi di euro, e non su un miliardo e 700 milioni. La verità, tutta la verità, dovrà per forza emergere, al massimo nelle prossime 48 ore, quando Palazzo San Giacomo approverà il rendiconto di bilancio. Ma nessuna ripercussione sensibile per il sindaco, perché gli effetti della sentenza della Corte di Cassazione cominceranno a sentirsi dal 2021 in poi.
Certo, se ne accorgeranno Napoli e i napoletani, ma non de Magistris, che nella primavera del 2021 chiuderà il secondo mandato consecutivo e non potrà ricandidarsi. Il nuovo piano di rientro del debito (sotto l’Amministrazione arancione è aumentato di un miliardo di euro), verrà spalmato entro i prossimi 15 anni, e solo a partire dal 2021. Tutto ciò grazie all’emendamento voluto da M5S e Pd, che hanno contribuito sostanzialmente a far evitare il default a Giggino, e a farlo restare in sella fino alla fine del mandato.