Dopo il Capitano Ultimo, anche l’assessore di Castellammare di Stabia, Gianpaolo Scafarto, imputato di falso, depistaggio e rivelazione di segreto nel processo Consip, ha preannunciato di voler querelare Matteo Renzi. Al centro dello scandalo, le dichiarazioni dell’ex segretario Pd nel suo ultimo libro. “La vicenda del mio assistito è stata riconosciuta dal Tribunale del riesame e dalla Cassazione come un errore involontario – commenta con Stylo24 l’avvocato Attilio Soriano, legale dello stesso Scafarto – mentre attraverso le frasi del libro che abbiamo potuto esaminare, viene rappresentata come qualcosa di volontario. E avviene in un contesto più generale che non esiste come quello di un complotto. Cosa che a nostro giudizio è una affermazione denigratoria che lede Scafarto sia dal punto di vista personale che professionale. Amplificando l’errore cui viene attribuito un significato che non gli è proprio”.
“Non esiste – prosegue – che si ricolleghino degli episodi tra loro indipendenti, come il passaggio di Ultimo ai servizi segreti, l’errore di Scafarto e le dichiarazioni della Musti (procuratore capo di Modena) che vengono travisate (quando poi lei stessa ha il giorno dopo la pubblicazione di alcune sue frasi rese al Csm, smentito le stesse frasi a lei attribuite e, di fatto, il complotto), per dare un significato complessivo diverso, ricollegando tutti questi avvenimenti per fondare la tesi del complotto, che come tale passa nei confronti del lettore, ma esiste solo nella testa di chi lo scrive“.