L’associazione delle compagnie: «Perdita di competitività per l’aeroporto di Napoli e per l’intera Regione Campania a vantaggio di altre destinazioni»
Il 28 dicembre prossimo arriva in consiglio comunale la delibera di giunta che prevede l’aumento da 6,5 a 8,5 euro della tassa d’imbarco per chi parte dall’aeroporto di Capodichino. Un aumento (voluto dal «Patto per Napoli» formulato dal sindaco Manfredi, dal Pd e dal M5S) che ha suscitato tantissime proteste. Nell’immediato ha scatenato la rabbia di Gesac che si è detta «sconcertata».
A lei, nella giornata di ieri si è aggiunta la voce delle compagnie low cost EasyJet, Ryanair e Volotea riunite nell’associazione Aicalf per la quale «l’incremento dell’addizionale di imbarco costringerebbe i vettori a rivedere il numero di rotte e la loro frequenza da e per Napoli, a causa di una ridotta sostenibilità economica delle rotte stesse, con l’effetto immediato di un peggioramento del servizio che le compagnie aeree svolgono sulla città e sulla regione».
Un danno notevole che spinge le compagnie a sottolineare che «se la proposta della tassa fosse confermata si determinerebbe una perdita di competitività per l’aeroporto di Napoli e per l’intera Regione Campania a vantaggio di altre destinazioni, italiane e non, dove l’offerta di voli sarà maggiore e il prezzo dei biglietti più contenuto grazie a un’addizionale più bassa o inesistente in altri paesi europei». Inoltre l’incremento graverebbe «anche sulle spalle dei cittadini che volano dall’aeroporto di Capodichino per motivi di lavoro, salute o studio. Per chi viaggia ogni settimana, la spesa annua da sostenere legata all’incremento potrebbe essere di oltre 120 euro».
L’intervento di Vincenzo De Luca sulla tassa d’imbarco
Nella diatriba tra Comune di Napoli, Gesac e operatori si inserisce, anche se non competente in maniera diretta su Capodichino il governatore Vincenzo De Luca che appoggia decisamente le affermazioni di società e compagnie, come già raccontato ieri da Stylo24. De Luca ha fatto sapere di aver avuto un «colloquio con il sindaco Manfredi per verificare la possibilità di intervenire senza penalizzare gli utenti, le società operatrici dei voli e la stessa società di gestione dell’aeroporto».
«Confermiamo – dice il presidente della Regione Campania – che si lavorerà insieme per valorizzare ulteriormente eccellenze come la Gesac, e per evitare che venga posto in essere tale incremento tariffario imposto dal Ministero nell’ambito del riequilibrio del bilancio finanziario del Comune. Il Governo dia la disponibilità perché si possano trovare soluzioni al problema. Prenderemo in questo senso iniziative di interlocuzione con il Governo affinché si valutino le più opportune alternative».
Gesac inoltre, sottolinea un articolo di Alessio Gemma per «La Repubblica», è la società che sta lavorando per la fusione dei due scali campani, Capodichino e Costa d’Amalfi, quest’ultimo tenuto in grande considerazione dal presidente della Regione Campania. Il sindaco però ha fatto sapere che l’unico modo per evitare l’aumento è reperire i 10 milioni di euro (che l’incremento assicurerebbe) in un altro modo. Circostanza che a oggi sembra remota. Ma il «Patto per Napoli» non doveva aiutare la città? Per ora sembra solo gabelle maggiori e polemiche.