di Stefano Zecchinelli
Le organizzazioni criminali si stanno riorganizzando in gang, raggirando in questo modo coloro i quali dovrebbero garantire la sicurezza dei cittadini. Questa prassi eversiva viene dall’America Latina e riguarda tanto le micro mafie quanto le mafie operanti come multinazionali. Una premessa è necessaria: le mafie non autoctone (Ascia Nera o MS-13) operano nel territorio nazionale sotto il rigido controllo di mafia siciliana (Cosa Nostra), ‘ndrangheta e camorra. Non hanno un ruolo egemonico, ma la loro politica eversiva rimane subordinata.
La globalizzazione della povertà, ha portato in Italia alcuni episodi di degrado degni delle favelas brasiliane. Leggiamo da Il Tirreno una notizia sconvolgente, ma purtroppo non isolata: ‘’Nella mattinata di oggi (14 agosto) il nucleo investigativo del carabinieri di Pisa ha arrestato quattro persone e fatto scattare le misure cautelari (obbligo di dimora) per altri indagati: si tratta, come detto, di un’operazione che punta a sradicare lo sfruttamento delle trans”. “A sfruttare le trenta prostitute erano altre transessuali brasiliane che, insieme ad alcuni italiani, hanno goduto di un flusso di denaro di alcune centinaia di migliaia di euro all’anno, grazie all’organizzazione di viaggi, alla predisposizione delle case per ospitare l’attività e allo sfruttamento del lavoro”.
“Secondo quanto si apprende dalle fonti d’indagine, due dei quattro autisti italiani, ritenuti complici nella gestione logistica del giro, si erano congiunti con formale unione civile con due transessuali tra i capi dell’organizzazione per dare loro la possibilità di restare legalmente in Italia alla scadenza del permesso di soggiorno. I due che hanno deciso di unirsi con le transessuali, sono un napoletano, che ha sposato nel 2007 una transessuale, e un livornese unitosi civilmente, trattandosi legalmente di persone dello stesso sesso. In entrambi i casi le cerimonie nuziali si sono svolte presso il Comune di Pisa. Nel secondo caso la gang delle trans ha pagato soldi al livornese” (1).
Prima di tutto rilevo che le, cosiddette, unioni civili hanno favorito la penetrazione d’elementi criminali nelle reti sociali autoctone. Chi scrive le ritiene un accorgimento legislativo ambiguo, da riconoscere soltanto alle persone prive di precedenti penali proprio per impedire che la situazione degeneri ulteriormente. L’operazione della polizia toscana è contestuale alla Operazione Fada Madrina, avvenuta in Brasile, in questa circostanza: ‘’La polizia brasiliana ha smantellato una organizzazione criminale che sfruttava transessuali locali, promettendogli un lavoro in Italia per poi inviarli invece in Francia ed avviarli alla prostituzione, in condizioni equivalenti alla schiavitù’’ (2). La crudeltà della gang, seppur sia una sotto mafia non (o poco) operativa nel settore del narcotraffico, è fuori discussione: ‘’Secondo le informazioni fornite dalla polizia, i criminali attiravano i transessuali attraverso messaggi sui social nei quali promettevano che avrebbero partecipato a concorsi di bellezza in Italia e offrivano loro operazioni di chirurgia plastica. Invece di partire per l’Italia, però, le vittime della banda erano spedite in Francia, dove venivano sottoposte a operazioni in cliniche clandestine – con applicazione di silicone industriale e protesi mammarie usate – e successivamente avviate verso il mercato della prostituzione’’.
Si tratta di schiavismo moderno avvallato dalle organizzazioni LGBT, dato che diverse madrine da anni partecipano ai concorsi di bellezza organizzate da chi, in Italia, dovrebbe promuovere i diritti legittimi degli omosessuali e la lotta contro le discriminazioni di genere. Contrariamente, i cultori del gender contribuiscono ad arricchire una oligarchia mafiosa mettendogli a disposizione i loro palchi. Silenzio, omertà e complicità da parte dei settori più corrotti della borghesia nazionale: le gang basano su questi grandi mali la loro forza. Le aguzzine delle giovani transessuali erano solite ostentare la loro vita lussuosa su face book (3).
Lo sporco business delle transessuali va imputato alla lobby LGBT con la collaborazione dei peggiori affaristi nazionali. Le ragazze per riacquistare la libertà debbono pagare alle aguzzine una cifra che può arrivare ai 20 mila euro, una faida interna ad un mondo colonizzato culturalmente da riti antichi: ‘’Il giro d’affari della prostituzione transessuale supera in Italia i 20 milioni di euro al mese. Gran parte di loro è vittima di sfruttamento.
A inchiodarle è la catena del debito, contratto già nel Paese d’origine. Nella prostituzione delle trans straniere, infatti, tutto ha un costo: dal viaggio in Italia, alla piazzola sul marciapiede; dagli interventi chirurgici, al trasporto sul posto di lavoro. La tratta delle trans – soprattutto brasiliane – ricalca quella delle ragazze nigeriane. Se queste ultime sono in mano alle maman, ex prostitute diventate sfruttatrici, le trans brasiliane dipendono in tutto e per tutto dalle cafetinas: trans più anziane, che lucrano sul lavoro delle loro “figliole”. Come? Strozzandole con i debiti’’ (4).
All’interno di questo circuito ogni prostituta rimane libera di coltivare segretamente il ‘’sogno’’ di trasformasi, a sua volta, in madrina; un circolo vizioso, potrei scrivere una ‘’genuflessione cerebrale’’, che garantisce alla Cupola la fedeltà d’un esercito di professioniste del sesso a pagamento. L’immigrazione senza regole, la demolizione degli Stati nazionali e d’un controllo democratico delle frontiere implica, fra le diverse cose, la globalizzazione della perversione e dell’anti-etica criminale. Sconfiggere questa tipologia di criminalità significa decolonizzare la mente delle vittime, sradicare ‘’legami’’ diabolici.
La maggiore gang brasiliana in affari con la ‘ndrangheta, il Primeiro Comando da Capital (PCC) divisa in cellule chiamate sintonias, è dichiaratamente omofoba quindi è difficile immaginare legami fra il PCC e la ‘’mafia trans’’. Con tutta probabilità le gang LGBT godono del sostegno di alcuni settori europei della malavita organizzata, coinvolgendo i palazzinari che mettono a disposizione delle pappone interi quartieri ed i clienti più affezionati e ‘’generosi’’.
Qual è la classe sociale di questi clienti ‘’affezionati’’, cito un interessante articolo: “I viados di origine latinoamericana che vivono spesso ai margini e in clandestinità sono costrette dalle circostanze ad occupare le ditate periferie cittadine. Magari poi i loro clienti sono importanti… Gente di classe e, magari, abituata a vivere nel lusso, perché, se sei importante, se sei noto, se sei ricco e vuoi concederti serate all’insegna del «famolo strano» – contorno di cocaina a parte – non puoi che attraversare l’altra parte della metropoli, superare il confine e recarti là, nel buio in cui tutti i volti si assomigliano e la notte regna sovrana… Nella notte in cui il bianco si associa al nero e il nero assorbe il bianco per inghiottire tutto in una gigantesca zona grigia’’ (5).
Le ragazze transessuali (viados è un termine irrispettoso), diventano carne da macello (1) della povertà imposta ai loro paesi d’origine, (2) d’aguzzine senza scrupoli e (3) della ‘’gente di classe’’, imprenditori (come i giocatori d’azzardo viareggini?) e ricchi palazzinari. Per questo le gang che manovrano nell’oscurità restano vergognosamente impunite; le madame sono abilissime nel guadagnarsi una inspiegabile ammirazione da parte delle vittime. Non sempre il plagio è necessario, la sudditanza può nascere spontaneamente. Da Roma a Pisa e Viareggio (dove è stata sgominata l’ultima gang); il ‘’mondo trans’’ è umiliazione e lusso nello stesso tempo. Le madrine sono solite intrattenersi, nei locali viareggini, con ricchi rampolli della borghesia locale capaci di soddisfarle economicamente.
La ‘’mafia trans’’ non ha un ruolo importante fra le organizzazioni criminali, muove una quantità ristretta di denaro e non dovrebbe avere legami coi narcotrafficanti. Ciononostante è un prodotto eloquente della globalizzazione del degrado, dove l’anti-etica tribale convive con l’ostentazione del lusso figlio del peggiore capitalismo. Il modello delle gang, inoltre, parte dalla micro mafie, si sviluppa nei paesi post-coloniali ed arriva in quelli a capitalismo maturo dove viene adottato dalle grandi organizzazioni eversive come ‘ndrangheta e camorra. Analizzare questi fenomeni, apparentemente marginali, è un modo per contrastare le gang di maggiore portata e pericolosità.
Bibliografia:
1. http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2018/08/14/news/sgominato-un-racket-di-transessuali-brasiliane-1.17153418
2. https://www.tio.ch/dal-mondo/cronaca/1314115/promettevano-loro-un-lavoro-in-italia–trans-costretti-a-prostituirsi-in-francia
3.https://www.acidadeon.com/ribeiraopreto/onclick/GFOT,0,3,30802,pf+deflagra+operacao+fada+madrinha++contra+o+trafico+de+pessoas.aspx
4.https://www.repubblica.it/cronaca/2010/09/10/news/la_tratta_delle_transessuali_business_da_20_milioni_al_mese-6925727/
5.http://www.comitato-antimafia-lt.org/ecco-la-roma-sordida-fatta-di-escort-viados-cocaina-raggiri-ricatti-intrecci-violenze-rapine-corruzione-mafia-massoneria-e-malapolitica/