Bonavitacola delegittima ancora una volta Sarracino dopo l’apertura a Insurgencia. Come già raccontato da Stylo24 la candidatura del prof è tutta politica, altro che civica
Arrivano ulteriori conferme a dimostrazione di quanto già scritto, e ribadito proprio mercoledì scorso da Stylo24, circa il fatto che la candidatura di Gaetano Manfredi (alle prossime elezioni comunali) è tutt’altro che civica. Se non fosse così, non si potrebbe spiegare altrimenti l’invasione di campo compiuta dal segretario provinciale del Pd, Marco Sarracino, che da settimane progetta alleanze, ultima quella da imbastire con l’universo antagonista napoletano, rappresentato, in particolare, dagli esponenti del laboratorio occupato Insurgencia.
La candidatura dell’ex rettore va quindi considerata pienamente politica, anche perché nessun civico avrebbe tollerato una tale ingerenza rispetto alla propria linea, e rispetto agli alleati da individuare; una candidatura politica a forte trazione dem, in seconda battuta a traino del M5S, e in ultimissima battuta, di Leu. L’apertura ai centri sociali, inoltre, dimostra che ad esprimere Manfredi, e ad imporgli, addirittura gli alleati, è quella fazione del Pd, che si trova a competere con la corrente deluchiana. Qualche ora dopo l’intervista rilasciata da Sarracino a Repubblica (quella in cui, appunto, il segretario cittadino apre agli antagonisti), è intervenuto Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione, e l’uomo più vicino al governatore della Campania.
Bonavitacola delegittima
il segretario provinciale del Pd
Bonavitacola, senza mezzi termini, ha dichiarato: «Desidero esprimere netto dissenso con le dichiarazioni del segretario metropolitano del Pd sull’apertura indiscriminata a settori che in questi anni si sono distinti in azioni di violenza ed aggressione ripetute nel tempo. Con costoro non ci può essere alcun dialogo nel percorso di formazione dell’alleanza che si candida alla guida della città di Napoli». Nei fatti, Sarracino è stato delegittimato.
La difesa di facciata
di Gaetano Manfredi
E Gaetano Manfredi? Come si pone il candidato del centrosinistra rispetto a liste ed alleanze da inglobare nella coalizione? Afferma di essere autonomo dai partiti, sottolineando che la scelta è sua. Ma anche il fatto di ribadire che non ha alcuna tessera, rientra nelle dinamiche di una difesa di facciata, attuata dal professore per recuperare quel minimo di credibilità politica e di finto civismo, che Stylo24 ha già smascherato. A conferma della nostra tesi sulla candidatura politica di Manfredi, c’è la circostanza che Sarracino, prima ancora di lanciare l’assist a Insurgencia, ha tenuto incontri con ben 24 soggetti – legittimati, a vario titolo, a partecipare al tavolo di coalizione – che verranno trasfusi quasi completamente nel cartello elettorale a sostegno di Manfredi.
Campagna elettorale,
la regia di Sarracino
E’ vero non ci saranno 24 liste, ma già, al momento si prefigura una coalizione monstre con 12 elenchi di candidati, ossia il 50% rispetto agli interlocutori con cui Sarracino si è incontrato in queste settimane. E ciò dimostra ulteriormente – nel caso ce ne fosse bisogno – che il vero regista della campagna elettorale è proprio il Partito democratico, attraverso il suo segretario provinciale. Altro, dunque, che candidatura civica quella dell’ex rettore della Federico II. Concludiamo con un interrogativo: ma De Luca è proprio convinto di appoggiare Manfredi?