Testare il corretto funzionamento del sistema di home banking è compito della banca e quindi sta a lei dimostrare che le operazioni on line contestate siano riferibili al correntista. Ad affermarlo la sentenza 1268/2018 dello scorso 6 settembre del Tribunale di Parma, che ha dato ragione al titolare di un conto corrente bancario on line, in considerazione di una serie di bonifici effettuati a sua insaputa per un totale di 25mila euro.
Lo stesso lamentava l’assenza di un sistema di protezione idoneo che garantisse la sicurezza delle operazioni. Così come un servizio di monitoraggio e segnalazioni di eventuali movimenti anomali. Richiedendo il pagamento da parte dell’istituto di 21mila euro (avendo già ricevuto indietro una parte dell’importo).
La banca stessa ha contestato la richiesta sottolineando come il cliente non avesse attivato il servizio di notifica per sms. Il Tribunale, però, ha affermato che spetta allo stesso istituto dimostrare il corretto funzionamento del sistema.