Due dipendenti sono stati licenziati
Centouno mesi di sospensioni senza stipendio e due licenziamenti: si è concluso il procedimento disciplinare a carico dei dipendenti dell’ASL Napoli 1 Centro coinvolti nell’ambito dell’indagine «Furbetti del cartellino» e condannati in primo grado, nei mesi scorsi, di 33 dipendenti. Le sanzioni disciplinari riguardano gli stessi imputati condannati, per i quali sono state definite sospensioni senza diritto alla retribuzione, mentre per i 49 assolti sono in corso ulteriori approfondimenti per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità sotto il profilo disciplinare o per danno non patrimoniale.
Nel complesso, le sospensioni – che avranno decorrenza dal primo aprile 2023 e non risparmiano il personale ormai in pensione – ammontano appunto ad un totale di 101 mesi, di cui 71 per il personale allo stato ancora in servizio. Sono invece due i dipendenti licenziati: un operatore socio sanitario ora in quiescenza e un infermiere, che però era già stato licenziato nell’ambito di un altro procedimento disciplinare relativo alla cosiddetta vicenda degli «stipendi gonfiati».
«Si definisce finalmente un capitolo molto doloroso della storia di questa Azienda», dice il direttore generale Ciro Verdoliva. «Un capitolo che ha macchiato per lungo tempo l’immagine di tutti. Anche di quella parte di dipendenti, che sono la grande maggioranza, che dedica alla ASL Napoli 1 Centro la propria vita con professionalità e abnegazione. È proprio a questi dipendenti che abbiamo voluto dare un messaggio forte e rispettoso dei loro sani comportamenti sanzionando in modo deciso, invece, chi ha commesso quei crimini».
Il procedimento disciplinare
Il primo grado del processo penale, si legge in una nota della Asl, conclusosi con 49 assoluzioni e 33 condanne, era nato dall’indagine che negli anni a cavallo tra il 2014 e il 2015 vide coinvolti 82 dipendenti del presidio ospedaliero Santa Maria di Loreto (conosciuto dai più come Loreto Mare). «Sin da subito, appena ricevuta notifica dell’Ordinanza di misure cautelari (nel 2017), la direzione generale dell’ASL Napoli 1 Centro – è detto nel comunicato – aveva provveduto ad attivare i relativi procedimenti disciplinari. Le misure erano poi state sospese in attesa degli sviluppi del procedimento penale. Preso atto dell’esito del processo, il procedimento disciplinare è ripartito a gennaio 2023 e concluso con la comunicazione delle sanzioni trasmesse questa mattina ai diretti interessati».
La Asl «evidenzia che delle 20 sanzioni comminate ai dipendenti attualmente in servizio 18 sono state definite con ‘accettazione della sanzione’. L’Azienda dopo aver denunciato alle autorità competenti le condotte criminose ha già reintegrato il danno all’erario provocato dai dipendenti infedeli, provvedendo al recupero del danno patrimoniale subito e, allo stato, sono in corso le iniziative funzionali a conseguire il danno non patrimoniale consistente nel pregiudizio all’immagine e nel nocumento reputazionale subiti nell’ambito del sistema sanitario nazionale».