La forte esplosione del petardo che porta il nome del campione argentino è stato un anticipo di quanto si prepara ad accadere la notte di Capodanno, quando Napoli farà i conti col suo personale bollettino di guerra.
Con il Capodanno ormai alle porte, tornano a Napoli anche i botti illegali e pericolosi per l’incolumità di chi li fa esplodere e di chi si trova nelle vicinanze. Senza considerare le sofferenze per gli animali, costretti a subire questo inquinamento sonoro, con cui tutti siamo costretti a fare i conti almeno una volta all’anno. Napoli, soprattutto, è tristemente famosa per il bollettino di guerra diramato dagli organi di stampa il 1 gennaio, con i feriti da botti che intasano i pronto soccorso degli ospedali. Situazione resa ancora più grave in piena emergenza Covid.
Uno degli ordigni più famosi, risalente agli anni ’80 del secolo scorso, è la cosiddetta “bomba di Maradona”. Omaggio illegale al campione argentino, tornato di moda dopo la sua scomparsa avvenuta un anno fa. E i social network sono diventati una testimonianza di certi episodi, come quello avvenuto nelle scorse ore proprio all’esterno dello stadio Maradona, nel quartiere Fuorigrotta, a Napoli. Dove, di fronte alla statua intitolata al campione argentino, è stata fatta esplodere il botto che porta il suo nome.
Ecco le immagini che dimostrano come l’esplosione sia stata tanto forte da far scattare gli antifurti delle auto e dei negozi nella zona.