di Giancarlo Tommasone
Passare da una flotta formata da 400 navi, guidata da una ammiraglia, una vera e propria «armata» battente bandiera napoletana, a un semplice corteo a mare. Parlare di 150mila euro raccolti con le donazioni dei volenterosi per allestire il progetto, soldi dei quali, con il passare dei giorni, non si fa più alcuna menzione. Affermare di avere l’obiettivo di andare a salvare i migranti addirittura oltre le 12 miglia (e quindi fuori dalle acque territoriali nazionali) per poi ripiegare su una parata, «fortemente simbolica per riaffermare l’identità aperta e multicolore della nostra città». Lanciare l’iniziativa per il 22 giugno, poi anticiparla al 15, infine rimandarla al 29. Diffondere la notizia dell’adesione alla manifestazione del Comune, da parte della Lega Navale di Napoli, che avrebbe pure messo a disposizione l’imbarcazione sulla quale ci sarà il sindaco, anche se la Lega Navale (come riportato da Stylo24) non ha per niente dato sostegno all’iniziativa politica del primo cittadino. Sono le cinque bugie da propaganda, di Luigi de Magistris, sull’evento previsto per la giornata di domani, «Napoli, un Mare di Pace».
Tutte le «falle»
della irrealizzabile
flotta partenopea
La nostra redazione si è occupata costantemente della vicenda, unico giornale a smontarla con dati alla mano, se si considera come era stata annunciata e come, in realtà, si è palesata l’idea della irrealizzabile flotta napoletana. Lo abbiamo fatto dall’inizio, ribattendo punto su punto a quanto andava dicendo il sindaco nelle televisioni amiche, o attraverso le dichiarazioni riportare dagli organi di stampa. A Napoli, quando si dice che «quello fa i debiti con la bocca», si intende descrivere il comportamento di un bugiardo, di uno che fa delle promesse per avere consenso e per restare al centro dell’attenzione. Salvo poi non mantenere quanto detto e attuare cose ben diverse da quelle annunciate.
La cronaca
di sei mesi di bugie
La storia si trascina da sei mesi, de Magistris parte con la campagna «salva migranti» in occasione della «crisi Sea Watch» e dello scontro sui porti chiusi (o aperti, dipende dai punti di vista) con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E’ il 4 gennaio scorso. In seguito all’appello, dicono dal Comune, giungono 13mila mail di adesioni, tanto che si rende necessaria una convention al teatro Augusteo, «Simmo ggente ’e core». L’incontro si svolge il 26 gennaio e dal pulpito della propaganda arancione, il sindaco lancia l’idea della sottoscrizione per allestire la flotta napoletana, che ha un obiettivo, non dimentichiamolo, quella di salvare i migranti. Il grande annuncio viene dato il 12 marzo, in occasione della visita di Giggino, a Milano, presso il Municipio guidato da Giuseppe Sala.
La convention
all’Augusteo,
l’incontro
al Comune
di Milano
«Il 22 giugno, terremo un’iniziativa con la quale inaugureremo una flotta napoletana, mettendo a mare 400 imbarcazioni per dimostrare che tra terra e mare c’è un percorso che unisce», dichiara il sindaco di Napoli. E poi parla dei fondi raccolti con le sottoscrizioni: «Abbiamo raggiunto 150mila euro di donazioni: una maratona di solidarietà scattata dopo la polemica sulla questione dei porti chiusi». Delle 400 imbarcazioni e della natura dell’iniziativa, quella di salvare migranti, il sindaco parla anche nel corso della trasmissione di Rai 3, Cartabianca, condotta da Bianca Berlinguer. E’ il 30 aprile scorso. «Se il governo dovesse emettere un’ordinanza per impedire l’ingresso nelle acque nazionali, noi dal 15 giugno avremo anche una flotta partenopea, sono 400 imbarcazioni battenti bandiera napoletana, e andremo a salvare bambini e donne che questo governo disumano vorrebbe far morire in mezzo al mare», dice il sindaco. Quindi, per il varo della flotta, si passa dal 22 giugno, al 15, fino poi ad arrivare al 29.
Perché il 3 giugno, il primo cittadino, da Facebook, lancia per la prima volta, il «corteo a mare». Il 7 giugno, con un evento ufficiale, pubblicizzato sempre sul popolare social network, si parla di «Napoli, un Mare di Pace», la manifestazione che si terrà appunto domani.
I presunti
150mila euro
delle donazioni,
di cui
non si
fa più
menzione
Facendo facili calcoli, ci si può rendere conto come in cinque mesi (4 gennaio-3 giugno), il sindaco de Magistris abbia detto 4 bugie: svanisce la flotta napoletana delle 400 imbarcazioni; svaniscono i 150mila euro raccolti per allestire l’armata; svanisce il fine del progetto, quello di andare a salvare i migranti in mare, che viene sostituito da qualcosa di «fortemente simbolico» (a terra si svolgerà contestualmente un concerto, pagato con la tassa di soggiorno); ci si smentisce da soli sulle date del fantomatico «varo» (22 giugno, 15 giugno, 29 giugno), senza dare alcuna spiegazione su anticipi, ritardi, rimandi. L’ultima bugia della serie, la numero 5, è quella diffusa nei giorni scorsi, relativa all’ammiraglia e all’appoggio che la Lega Navale di Napoli avrebbe dato al Comune per il «corteo a mare».
Adesione
della Lega Navale
di Napoli
al corteo a mare?
La smentita
del presidente
Alfredo Vaglieco
Come riportato in esclusiva da Stylo24, che ha intervistato il presidente Alfredo Vaglieco, «la Lega Navale non può aderire ad alcuna manifestazione di connotazione politica, come è, del resto, quella del 29 giugno. Noi siamo stati contattati dalla Guardia Costiera per fornire assistenza tecnica rispetto a una manifestazione in mare; assistenza che daremo tramite l’apposizione di qualche boa per delimitare il percorso del corteo». E sulla questione della imbarcazione che la Lega Navale avrebbe messo a disposizione del sindaco? «Noi non abbiamo concesso alcunché. Si tratta, dell’imbarcazione Italia, che qualcuno, non informandosi come doveva, ha attribuito alla nostra proprietà. L’imbarcazione in questione è di un nostro socio, Antonio Sisimbro, che parteciperà al corteo e che ospiterà a bordo, il sindaco. Ma la sua iniziativa è assolutamente privata, e lo ribadisco, slegata dalla Lega Navale. Il nostro socio ha aderito, alla manifestazione, in proprio», ha dichiarato Vaglieco.
Gli interrogativi
a poche ore
dall’evento nautico
Mancano poche ore al corteo a mare, e in molti si chiedono: quante cose lontane dalla realtà riuscirà ancora a dire de Magistris, sulla vicenda della sempre improbabile flotta napoletana, per restare al centro della scena mediatica?