di Giancarlo Tommasone
E lì la festa, in provincia. Giggino alla fine si è dovuto «accontentare» del Nabilah, dopo aver incassato il veto dei comitati bagnolesi. Che gli avevano fatto capire che il summerparty all’Arenile era alquanto «fuori luogo». E allora Luigi de Magistris e i deMa boys hanno preso musica, beveraggio (ipotizziamo alcolico) e tutto il resto e si sono trasferiti presso il locale di Via Spiaggia Romana, a Bacoli.

Nella fretta dovuta al cambio repentino, però, hanno «dimenticato» la pennetta a sorpresa. Che a dire il vero, aveva focalizzato tanto l’attenzione e avrebbe pure convinto molti a sostenere il movimento, giusto per provare la pasta più famosa delle ultime settimane. I curiosi erano parecchi, tanto è vero che erano nate diverse scuole di pensiero sulla scorta delle ipotesi circa il condimento della pennetta: all’arrabbiata? Alla vodka? Coi i pomodorini del piennolo? Mah.
Purtroppo nessuno potrà mai saperlo, resterà un mistero.
A proposito di cambiamenti ce n’è un altro alquanto sostanziale. La serata di autofinanziamento di deMa, infatti, non si chiamerà più Summerparty, vale a dire Festa dell’Estate, bensì Sunset Party, ovvero Festa del Tramonto. Non proprio il massimo, dal punto di vista del buon augurio.
Una cosa, che a dire la verità, mai ci saremmo aspettati dallo scaramantico sindaco di Napoli.
Sulla nuova locandina che annuncia la serata del 28 giugno (la stessa data dell’Arenile) ancora due variazioni: si comincia più presto, alle 20 (a Bagnoli l’inizio era previsto mezz’ora dopo); cancellata la formula drink & dance, che pure avrebbe avuto il suo perché. Forse qualcuno avrà fatto notare al presidente del movimento arancione che sarebbe stato meglio «asciugare» il testo e non dare troppi punti di riferimento. Soprattutto ai giornalisti.

Adesso diventiamo seri: il trasferimento della festa di autofinanziamento da Napoli alla provincia è sintomatico di debolezza e specchio di un consenso che ultimamente non si può dire proprio altissimo, per il sindaco e per deMa. Il silenzio mostrato davanti al diktat dei comitati Assise Bagnoli e Bagnoli Libera, il party prima annullato poi riorganizzato – quasi di nascosto e senza pennetta – lontano dalla città, sanno tanto di fuga. E non è un bel messaggio da inviare a chi dovrebbe scegliere di sostenere un movimento politico.