Luigi e Nicola Torino uccisero il giovane Michele Coscia per un litigio che aveva avuto con il loro fratello minore: la svolta dopo quasi diciassette anni grazie alle dichiarazioni di quattro super pentiti
Festeggiamenti nel sangue, le indagini sul caso arrivano a una svolta dopo quasi diciassette anni e in manette finiscono i figli dell’ex boss di Miano. Fu vittima di una vendetta, Michele Coscia, ammazzato il 9 luglio del 2006 a Napoli durante la festa per la vittoria dell’Italia ai mondiali. Il giovane fu assassinato solo per avere involontariamente colpito il fratellino dei suoi killer con la bandiera che stava sventolando. A fare luce sulla vicenda sono stati i carabinieri della compagnia Vomero, coordinati dalla Procura di Napoli, che oggi hanno notificato due arresti ai fratelli Luigi Torino e Nicola Torino, 45 e 43 anni, il secondo già detenuto, entrambi figli del capo dell’omonimo clan ritenuto dalla Dda legato alla famiglia di camorra dei Lo Russo.
I due fratelli rintracciarono Coscia e lo uccisero malgrado la presenza di molte altre persone, due delle quali rimasero anche accidentalmente ferite. Determinanti per fare luce sulla vicenda sono state le dichiarazioni di un testimone oculare, che era in compagnia della vittima: l’uomo disse che il ragazzino venne colpito mentre era seduto su uno scooter, davanti a un bar di corso Chiaiano. Il ragazzino reagì insultando Coscia il quale colpì il parabrezza del motociclo, rompendolo. L’amico di Coscia offrì anche un risarcimento da 100 euro, ma il ragazzino rifiutò i soldi. Dopo un breve passaggio a casa, l’amico di Coscia tornò davanti al bar dove vide il ragazzino indicare a delle persone che erano insieme con lui su tre scooter colui che l’aveva colpito e rotto il parabrezza dello scooter: una di queste, poi identificata, cominciò a sparare diversi colpi di pistola contro Coscia, ferendo alle gambe un altro amico della vittima e una ragazza. Dall’autopsia emerse che la Coscia era stato raggiunto da ben sette proiettili.
I due arrestati sono stati incastrati anche grazie alle accuse del loro padre, Salvatore Torino detto “’o cassusaro”, e di altri tre collaboratori di giustizia che hanno saputo e raccontato alla Dda di quel delitto avvenuto nel quartiere Chiaiano. Luigi e Nicola Torino, arrestati oggi dai carabinieri perché responsabili dell’omicidio di Michele Coscia, fratello di un ras anche lui assassinato due anni prima, sono ritenuti due elementi di spicco del clan Lo Russo del quartiere di Miano e in particolare, tra il 2008 e il 2010, della costola che ha prima gestito gli affari e poi seminato morte al rione Sanità nella faida contro i Misso.
I due sono i figli di Salvatore Torino, braccio destro dell’ex boss Salvatore Lo Russo, entrambi da anni collaboratori di giustizia. Dopo la raffica di pentimenti, il clan Torino, così com’è nato, si è dissolto. In particolare Nicola, 45 anni, è detenuto dal 2006 e al regime del carcere duro. Accusato di associazione camorristica e condannato a 30 anni per un cumulo tra più sentenze e in particolare per tre omicidi avvenuti durante la faida contro il clan Misso. Anche Luigi Torino vanta però un curriculum criminale di discreto spessore. Pochi anni fa è stato vittima di un agguato e da qualche tempo era sospettato dagli inquirenti di essere in procinto di organizzare un proprio gruppo criminale. In precedenza era stato invece accostato agli affare illeciti del clan Balzano.