Sono una sessantina le societa’ del settore portuale, marittimo e logistico italiano, fra cui alcune tra le piu’ prestigiose e radicate sul territorio, che negli ultimi dieci anni sono state parzialmente o totalmente acquisite, oppure partecipate in modo significativo da gruppi internazionali, sia del settore finanziario sia dello stesso comparto. Si stima che gli investimenti stranieri nello shipping e nei porti in Italia abbia sfiorato e i 3,5 miliardi di euro. Il settore dei trasporti marittimi dei porti e della logistica del trasporto risulta al primo posto in Italia fra i comparti oggetto di quello che Federagenti considera un apporto positivo di investitori internazionali.

Il dato scaturisce da un’analisi che il presidente della Federazione agenti marittimi, Gian Enzo Duci, ha presentato in anteprima all’assemblea annuale a Porto Cervo. Nella maggior parte dei casi gli investitori internazionali hanno radicato in Italia le loro attivita’ producendo valore aggiunto nel nostro paese. “Nei tre anni successivi all’intervento di investitori esteri”, ha spiegato Duci, “l’Ebitda dei gruppi oggetto dell’intervento, e di cui si sono potuti reperire i dati, ha registrato un incremento medio del 70%, per poi attestarsi negli anni a seguire su tassi di crescita annui del 5%”.
Ma il processo di globalizzazione non e’ stato e non e’ indolore, in particolare nel settore shipping e quindi delle attivita’ armatoriali: oltre 30 gruppi, a causa della crisi, sono stati costretti a ricorrere a misure straordinarie di rinegoziazione del debito. In altri casi il tracollo finanziario sia sfociato nel fallimento. Anche nel mondo delle agenzie marittime – spiega Federagenti – l’effetto concentrazione che ha rivoluzionato il settore container, polarizzandolo su un numero limitato, non piu’ di 9, di protagonisti raggruppati in tre alleanze e in grado di spartirsi piu’ dell’80% dell’interscambio mondiale trasportato in container, ha causato un vero e proprio cambio di identita’ delle grandi agenzie marittime, che sono diventate o di proprieta’ diretta o joint venture fra i gruppi armatoriali e gli operatori italiani in precedenza autonomi.
Un processo, questo, che potrebbe subire un’ulteriore accelerazione se – come molti esperti prevedono – il gruppo dei grandi player container subira’ ulteriori fusioni e integrazioni. Ma anche gli italiani sono molto attivi nei mercati esteri. L’Italia e’ il numero uno sui mercati internazionali per l’acquisizione di compagnie nel settore traghetti, con due gruppi (Grimaldi Napoli e Onorato) protagonisti di importanti operazioni internazionali.