Il summit tra i capipiazza di via Turati e i Ciccarelli intercettato prima della retata: «Ma che fai? Ti vuoi mettere contro lo zio?»
di Luigi Nicolosi
Dietro la faida di Frattaminore potrebbe non esserci soltanto la violentissima contrapposizione armata tra i Monfregolo-Pandolfo e i Cristiano-Mormile. Il controllo della piazza di spaccio di via Filippo Turati 20, roccaforte del gruppo capeggiato dall’emergente ras Pasquale Landolfo, avrebbe fatto molta gola anche al temibile clan Ciccarelli del Parco Verde di Caivano e questa circostanza sembra aver innescato un’ulteriore, pericolosissima fibrillazione negli ambienti criminali della cittadina dell’hinterland nord di Napoli: «Che vuoi fare, ti vuoi mettere contro mio zio… che fai?», è stata l’insidiosa domanda che Ciro Ciccarelli ha rivolto a Landolfo l’8 marzo scorso.
La conversazione intercettata dai carabinieri è riportata all’interno del decreto di fermo che pochi giorni fa, con l’esecuzione di sette misure precautelari, ha consentito agli inquirenti della Dda di disarticolare il gruppo di via Turati capeggiato da Pasquale Landolfo. Gli investigatori si sono imbattuti in una serie di dialoghi che a partire da inizio marzo hanno visto protagonisti alcuni dei presunti affiliati e quello che emerge è un interessamento della cosca di Caivano all’affare: i Ciccarelli avrebbero infatti preteso che i Landolfo acquistassero da loro la droga da rivendere nella piazza di Frattaminore e non più dai narcos della 167 di Arzano. È l’8 marzo scorso quando l’indagata Francesca Cipolletti, conversando con Landolfo, chiede: «”Scagnato”, adesso possiamo capire un’altra cosa, ma quello che vuole?», riferendosi – secondo gli inquirenti – a Massimo Ciccarelli e Ciro Ciccarelli, che vogliono che si compri la droga da loro. L’uomo risponde quindi: «Ha detto che noi dobbiamo prendere la droga anche da lui». Secca la replica: «Perché dobbiamo prenderla di là, chi glielo ha detto! Dove sta scritta questa cosa!». E ancora: «Ma lui sta nel Parco Verde e perché non rifornisce Caivano! Se tiene questo potere… quello è un vigliacco, sono andato lì sopra, non mi ha detto niente, quando andai lì sopra a parlare stava lui con tutti i ragazzi intorno…».
La questione è tutt’altro che risolto e qualche ora più tardi nell’abitazione di via Turati si tiene un vero e proprio summit tra Pasquale Landolfo, la moglie Assunta Esposito, Massimo Gallo, noto narcotrafficante di Caivano, Ciro Ciccarelli e Massimo Ciccarelli. Ignari di essere sotto intercettazione, i cinque discutono a ruota libera e immancabilmente la conversazione si incentra sugli “affari”: «Ha detto (riferito allo zio Giovanni) che a Fratta ci sta Michele (Orefice) e qui ci sei tu… e quindi devo parlare direttamente con te… A me è tutto a posto… io ti dico solo una cosa… quello che mi ha detto lui, quello ti sto dicendo… mi ha detto “se io prendo un rifiuto un no… e poi un altro no… io non voglio sapere più nulla di nessuno», è la frase sibillina pronunciata da Ciro Ciccarelli, il quale poi domanda: «Che vuoi fare, ti vuoi mettere contro mio zio… che fai? A Frattaminore… tutte le decisioni le ho partorite io…io se voglio tolgo tutto da mezzo di nuovo… Perché la droga lo sai chi la porta qua… la droga l’ha portata lui».
Pasquale Landolfo non sembra però ancora del tutto convinto di voler aderire a quella minacciosa richiesta. Ciccarelli rincara dunque la dose rivelando all’interlocutore un retroscena: «Chi l’ha messo qua (a comandare)… a tutti e due… i due cognati (Vincenzo Mormile e Pasquale Cristiano… Pasquale sicuro risponde “Arzano”». Il discorso termina poi con il proposito di eliminare proprio Mormile e Cristiano: «Ha detto lui “secondo te io butto un seme nel terreno…» e Landolfo risponde: «Sì, mi ha dato il consenso a tutti e due». Un paio di ore dopo Carmela Landolfo, figlia del presunto ras, commenta l’incontro con i capipiazza del Parco Verde: «Caivano va cercando che si toglie di mezzo (riferito a Pasquale Landolfo) perché quando stava Mormile e quell’altro gli chiede il permesso a lui, quel Massimo (Massimo Ciccarelli), quando venne disse che Fratta si era tolto da mezzo e che doveva parlare con lui». Resta adesso da capire, con i Landolfo ormai fuori da giochi, quale sarà la strategia che il gruppo Ciccarelli attuerà nella zona di Frattaminore. Una zona “scoperta” che potrebbe fare molta gola ad almeno due cartelli criminali, quello di Caivano e Arzano.