di Giancarlo Tommasone
Segnali di fumo, solo di fumo. Avvertimenti. Si intitola «L’emiro di Bagnoli» il post pubblicato nelle scorse ore, su Facebook, dalla consigliera comunale arancione, Eleonora De Majo, tra i sedicenti leader di Insurgencia (insieme al compagno Egidio Giordano). Un messaggio solo apparentemente duro, scritto in occasione dell’ormai prossima nomina del nuovo commissario governativo di Bagnoli (manca solo la ratifica del Consiglio dei Ministri).
A detta di De Majo, una «nomina in quota 5 stelle e pare specificamente di Roberto Fico, quindi per intenderci dell’incisiva sinistra del governo dei “nazisti dell’Illinois”». Attenzione, non lasciamoci forviare dal riferimento da cineteca (The Blues Brothers, 1980), né dal titolo del post: «L’emiro di Bagnoli».
De Majo se la prende con i grillini, con Roberto Fico
e con il ministro Barbara Lezzi.
Ed evita, invece di schierarsi apertamente contro l’imprenditore dell’Arena Flegrea, gli arancioni e lo stesso Luigi de Magistris che, non dimentichiamolo, di Francesco Floro Flores (datore di lavoro del fratello Claudio), si è affrettato a dichiarare: «Ha competenza e passione».
Dunque, perché questo post su Facebook, allora?
«Eleonora De Majo non può permettersi né vuole la rottura con deMa – spiega a Stylo24 un esponente degli ambienti antagonisti partenopei – ma intende mantenere due piedi in una scarpa. Vuole continuare a conservare il profilo cosiddetto “rivoluzionario” ma muovendosi in sede istituzionale». Non a caso – prosegue l’esponente degli ambienti antagonisti – parte delle sue ultime esternazioni «si rivolgono ai comitati dell’area ovest; si dice infatti pronta a convocare una Commissione politiche urbane su Bagnoli a cui inviterà il prossimo commissario».

«Da quanto in qua, però, l’opposizione a una nomina di tale portata, si fa invitando il “nominato” a una commissione, battendo una strada del tutto istituzionale, e non con le barricate, con i cortei e con la contestazione a oltranza? Mi sembra che contro Renzi ci si mobilitò in maniera ben diversa», sottolinea ancora la fonte.
Dunque ci si aspetta – o ci si aspettava – ben altro tipo di contrasto
da parte di una pasionaria come la De Majo.
In realtà attraverso il post, la consigliera «cerca di dare un segnale ai comitati di Bagnoli, volendo fare intendere che Insurgencia non è genuflessa a deMa – spiega l’esponente degli antagonisti -, mentre nei fatti è il contrario. È solo una “dichiarazione” di facciata, dettata dalla paura, per cercare di non attirare su Insurgencia ulteriori critiche e ire da parte dei gruppi organizzati dell’area flegrea che, ricordiamolo, hanno letteralmente cacciato via gli arancioni da Bagnoli».

«A giugno scorso costrinsero deMa ad annullare la festa all’Arenile. L’ostracismo non solo continua, ma si è accresciuto, tanto è vero che gli appuntamenti di autofinanziamento (di Giggino e i suoi, nda) hanno trovato “casa” al Nabilah di Bacoli, di cui, tra l’altro, i rappresentanti apicali di Insurgencia sono assidui frequentatori. A Bagnoli i comitati, quelli di deMa non li vogliono più vedere. Li hanno praticamente sfrattati».

Il post, però, indica ancora la nostra fonte, «si può leggere pure come una sorta di promemoria per de Magistris. De Majo e la sua organizzazione politica ricordano al sindaco che “avanzano” ancora un assessorato. E adesso è tempo di riscuotere».

Non è escluso, quindi, che già nelle prossime settimane potremmo assistere alla «gratifica», che la sedicente leader di Insurgencia aspetta dal rimpasto di maggio 2017. In tutto questo Giggino legge i segnali di fumo (e solo di fumo) e al momento lascia giocare.