di Francesco Vitale
Mancherebbe solo l’ufficializzazione e la variazione al decreto sindacale, ma per quanto riguarda le deleghe alla Mobilità e alla Polizia locale, i giochi sembrano essere fatti per Ciro Langella e per il gruppo Agorà (formato pure dal presidente della Commissione Mobilità, Nino Simeone, e da Carmine Sgambati).
Gruppo che, è bene ribadirlo, aveva rifiutato l’incarico, poiché come tenne a sottolineare lo stesso Langella (eletto nella lista a sostegno di Gianni Lettieri), attraverso un comunicato, «la mia idea di mobilità, affinché possa dare risultati positivi alla cittadinanza e agli operatori del settore, non può prescindere dall’intendere come unitaria la materia della mobilità con i trasporti e quella parte di polizia municipale ad essa legata. E pertanto,a seguito anche del confronto con il gruppo che rappresento, non posso accettare questo incarico così come è stato formulato».
Il braccio di ferro, dunque, alla fine può dirsi vinto da
parte di Agorà, e in effetti de Magistris ha dovuto fare
pure i conti con i numeri e con la risicatissima maggioranza.
Ma il minirimpasto cominciato a novembre scorso, sarebbe lontano dall’essere concluso poiché c’è un’altra questione da sistemare ed ha a che fare con la delega, che dovrebbe toccare alla consigliera di deMa, la «pasionaria» Eleonora De Majo.
All’atto del settimo «rimescolamento di carte» dell’era de Magistris, il nome della consigliera è stato più volte accostato agli incarichi al Turismo e a quello agli Eventi. Si tratta di due deleghe importanti (tra l’altro con copertura finanziaria) e una di queste, indicano rumors diventati ultimamente sempre più insistenti, dovrebbe appunto andare alla consigliera arancione.
Che, non dimentichiamolo, è legata
a doppio filo agli ambienti dei centri sociali
napoletani, in particolare ad Insurgencia.
Del potenziale conflitto di interessi che potrebbe essere generato dall’affidamento della delega al Turismo a Eleonora De Majo, ci siamo già occupati. Ma stessa cosa, per il medesimo motivo, potrebbe registrarsi, nel caso in cui alla consigliera venisse affidato l’incarico relativo agli Eventi. Non è un mistero, infatti, come i responsabili del management e della comunicazione di una consistente fetta di artisti partenopei, abbiano legami forti con ambienti di Insurgencia e di Mezzocannone Occupato.
Si tratta di quegli artisti che abbiamo visto ad esempio
dividersi il palco nel corso del concerto organizzato
a Capodanno del 2018 o in occasione del Primo Maggio
in Piazza Dante nel 2017, solo per citarne un paio.
Quindi, la delega a De Majo, potrebbe innescare un circuito che potremmo definire «singolare» dal punto di vista dell’opportunità, oltre che monocorde (e politicamente monocolore) sul piano squisitamente culturale.