di Francesco Vitale
Parafrasando una battuta dell’immenso Totò in «Miseria e Nobiltà», potremmo dire che «quelle deleghe passano a due».
Ci riferiamo
naturalmente
alla neo assessorina
Eleonora de Majo,
che alla fine si è vista attribuire
non solo l’incarico al Turismo,
ma anche quello
all’organizzazione
degli eventi
Sia ben chiaro, avrà ruolo di supporto (coadiuverà), ma poco cambia nella sostanza. Perché, recita il decreto, avrà compito di svolgere attività collaborativa, propulsiva e propositiva riferendo direttamente al sindaco, per quel che riguarda l’organizzazione degli eventi; stessa cosa per ciò che ha a che fare col turismo. In questo caso l’interfaccia è l’assessore Nino Daniele.
Il Palazzo mormora e molti,
in maggioranza, mugugnano
Non sono contenti, anche se, per questioni di opportunità scelgono di rilasciare dichiarazioni trincerandosi dietro l’anonimato. «Conosco lo spessore politico e culturale di Daniele e sono sicuro che sulla questione turismo, la De Majo farà palla corta», afferma un consigliere, riferendosi al fatto che ci sarebbero poche possibilità di «imporre la propria linea» da parte della «pasionaria», legata a doppio filo a Insurgencia. Vedremo. «Si è chiuso il cerchio, si conferma l’asse formato dal capo di gabinetto Attilio Auricchio e ambienti dei centri sociali, ma non dico di più», afferma invece un altro esponente della maggioranza. I centri sociali, Insurgencia, appunto.
E’ sotto gli occhi di tutto
la vicinanza di De Majo
(e dello stesso sindaco)
al laboratorio
occupato
di Via Vecchia San Rocco
Che conta attivisti che «gestiscono dei bed & breakfast. Ciò significa che De Majo si ritroverebbe a occuparsi di un tema, nel quale rientrerebbero le attività economiche e imprenditoriali di persone a lei vicine», tenne a precisare a Stylo24 una fonte arancione lo scorso novembre (nel periodo immediatamente successivo al minirimpasto di de Magistris). «La gestione di b&b nella zona del centro storico (in particolare) e della Sanità, da parte di soggetti vicini ad ambienti di Insurgencia è cosa nota nel mondo dei centri sociali – sottolineò la fonte – Così come è cosa nota che anche un altro esponente politico molto vicino a Luigi de Magistris sia titolare di una casa vacanze».
Per quanto riguarda il turismo,
dunque, ci sarebbero ingredienti
tali da far ipotizzare
un eventuale «conflitto di interessi»
Ma c’è di più ed ha a che fare con la delega all’organizzazione degli eventi affidata a De Majo. Torna in campo ancora Insurgencia: esponenti (anche di riferimento) del laboratorio hanno un ruolo di primo piano nella gestione di numerosi artisti partenopei, la maggioranza dei quali ha occupato e continua ad occupare i palchi arancioni in occasione di festival, capodanni e feste del Primo Maggio, solo per citare alcuni eventi.
Parliamo di management, di gestori di locali, di manager di artisti e band, di responsabili di agenzie di booking (quelle che fissano serate, concerti e spettacoli agli artisti), degli esponenti di un mondo in cui, indubbiamente girano oltre all’arte, anche tanti soldi. A ciò si aggiunga pure l’aspetto della comunicazione, che quando si tratta di pubblicizzare detti eventi continua ad essere affidata ad addetti stampa vicini, o comunque riconducibili al «cerchio chiuso» di Insurgencia e degli altri centri sociali. Anche in questo caso, allora, la scelta di affidare la delega relativa all’organizzazione degli eventi a De Majo può dare adito a polemiche e innesca un po’ di dubbi.
Moretto: assistiamo ai soliti sistemi
utilizzati per tenere insieme
una maggioranza sfilacciata e multicolore
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale della Lega, Vincenzo Moretto: «Innanzitutto parliamo di un ruolo che hanno preteso, debba essere riconosciuto. I cosiddetti assessorini, mi risulta, avrebbero chiesto ed ottenuto anche delle stanze a Palazzo San Giacomo, stanze in cui espletare le nuove funzioni. A questo punto dovrebbero dimettersi dal ruolo di consigliere, che non dimentichiamolo è pure quello di controllore circa l’attività amministrativa. Io rilevo elementi di incompatibilità. Addirittura nel caso della De Majo, oltre al ruolo di consigliere e di miniassessore, la suddetta svolge anche quello di presidente di una Commissione (quella al Diritto alla Città, alle Politiche urbane, al Paesaggio e ai Beni Comuni, ndr). Come farà a dividersi tra il lavoro da svolgere a Via Verdi e quello a Palazzo San Giacomo? Relativamente a quest’ultima circostanza nutro forti dubbi». «Non è possibile – continua Moretto – che il sindaco ricorra a sistemucci del genere, per tenere insieme una maggioranza ormai sfilacciata. Non è pensabile che il sindaco continui ad essere sotto ricatto politico da parte di chi pretende il potere e poi tra tre incarichi, non è capace di svolgerne in maniera efficace nemmeno uno».
«Trovo che ci sia estrema mancanza di trasparenza, mi fa specie, che il sindaco, ex magistrato, non si sia chiesto se fosse stato opportuno o meno affidare un incarico a una consigliera, che è risaputo, è legata a un centro sociale, che esprime artisti e management di artisti. E mi sembra che la delega della De Majo abbia a che fare proprio con l’organizzazione di eventi», conclude Moretto.