L’Archivio di Stato di Napoli ha riportato alla luce un documento del 1900
di Serena Trivelloni
Buon compleanno, Eduardo De Filippo! Non il 24 ma il 26 maggio. Questa la verità dell’Archivio di Stato di Napoli che smentisce tutti i profili biografici in circolazione, dalla Treccani a Wikipedia alla stessa Fondazione a lui intitolata. La data è scritta nero su bianco nei registri anagrafici originali del 1900, ed è stata riportata alla luce grazie al lavoro delle due archiviste Angela Sorrentino ed Enza Natoli.
Candida Carrino, direttore dell’Archivio di Stato di Napoli, rivela il testo ufficiale riportato nel documento: «Alla registrazione numero 577, del 30 maggio dell’anno 1900 si riporta che si è presentata alle ore undici antimeridiane, al Segretario della Prima Sezione Napoli-Chiaia, il cavaliere Oreste Trombaccia, Luisa De Filippo, di anni ventuno, casalinga, domiciliata in questa città, alla via Vittoria Colonna numero 5, che ha dichiarato che, alle ore otto pomeridiane del dì ventisei del corrente mese, dalla sua unione naturale con un uomo celibe non parente né affine nei gradi che ostano al riconoscimento, è nato un bambino che mi presenta e a cui dà il nome di Eduardo».
Un documento inconfutabile, con tanto di due testimoni, del tutto avulsi dalla famiglia Scarpetta. Stupisce in tal senso che, nell’arco della sua vita, il grande commediografo e attore non abbia mai corretto la sua biografia. Citando la recente trasmissione su Rai Uno del film di Mario Martone «Qui rido io» la direttrice Carrino sottolinea come in questa particolare ricostruzione cinematografica si racconti la vera storia di questa grande famiglia: «Nel documento Luisa De Filippo commette, sottoscrivendolo con firma autografa insieme ai due testimoni, un falso in atto pubblico, tacendo il nome del padre naturale e attestando che si trattava di uomo celibe non parente né affine: Eduardo Scarpetta, re del teatro napoletano e all’epoca quarantasettenne, era coniugato da ventiquattro anni con la zia di Luisa, Rosa, ed ebbe altri figli fuori dal matrimonio, oltre ai fratelli De Filippo, fra cui pare il poeta, drammaturgo e giornalista Ernesto Murolo, nato dalla sua unione con la cognata Anna De Filippo».
La paternità di Domenico
«La libertà di Edoardo Scarpetta – prosegue la direttrice – sembrava scaturisse dal silenzio sulla vera paternità del figlio Domenico, nato nel 1876 da una relazione di Rosa De Filippo con il Re Vittorio Emanuele II, morto due anni dopo, e che Scarpetta riconobbe come proprio. Eduardo De Filippo non era il primogenito dell’unione con Luisa: due anni prima, quando lei aveva appena 19 anni, il 27 marzo 1898, era nata Annunziatina, detta Titina. Probabilmente sarà possibile fare verifiche anche sul suo atto di nascita, per raccogliere particolari inediti. Stupisce come, a tre giorni e mezzo dal parto, Luisa si fosse recata personalmente allo Stato Civile per registrare la nascita di Eduardo. Giovane e forte, affrontò con pragmatismo la sua condizione».
Eduardo, nato a Napoli nel 1900 e morto a Roma nel 1984, oggi avrebbe compiuto 123 anni. L’Archivio di Stato di Napoli ha voluto celebrare con un post sui social la grande scoperta: «Buongiorno, mi chiamo Eduardo De Filippo e oggi è il mio compleanno. Mia madre, Luisa De Filippo, all’epoca ventunenne e casalinga, il 30 maggio del 1900 dichiarò che ero nato il 26 dello stesso mese, alle otto di sera, in via Vittoria Colonna numero 5. Perciò, oggi, faciteme cuntent con gli auguri ‘o juorno overo. Con affetto, Eduardo».