Amministrative a Napoli, l’eventuale discesa in campo del commissario di Abc può creare seri problemi alla candidata di deMa
di Giancarlo Tommasone
Quando circa un anno fa, e quindi in tempi per niente sospetti, scrivemmo del progetto di Attilio Auricchio di lanciare la candidatura di Sergio D’Angelo (commissario di Abc), ricevemmo la risposta al nostro articolo, da parte dell’ex capo di Gabinetto. Cosa affermò Auricchio nel corso della sua replica? In sostanza, che fosse ormai fuori dalla politica cittadina. Appena un mese fa, però, l’ex dg del Comune si è rivisto dalle parti di Palazzo San Giacomo. Si ipotizzò un chiarimento con Alessandra Clemente – con la quale, i rapporti, nell’ultimo periodo di permanenza in Municipio erano stati tutt’altro che idilliaci -, ma vedendo come si è evoluta la situazione, è pure probabile che dietro la possibilità di iscrivere Sergio D’angelo alle prossime amministrative , ci sia proprio la regia di Auricchio.
Quest’ultimo, al netto del fatto che cerchi ancora un ruolo da protagonista nella vita amministrativa e politica della città, e che non ha mai digerito il modo in cui de Magistris si è liberato del suo più importante e preparato collaboratore, va considerato comunque un personaggio di notevole peso politico, tanto è vero che quelli che sono venuti dopo di lui come «consigliori» (politici) del sindaco, hanno dimostrato la loro assoluta pochezza.
Detto ciò, è facile comprendere, che una eventuale candidatura di D’Angelo, andrebbe a rompere seriamente le uova nel paniere ad Alessandra Clemente (candidata ufficiale di deMa). Sia perché D’Angelo è un competitor diretto proveniente dal contesto amministrativo cittadino (ex assessore, commissario Abc, fondatore del consorzio di cooperative sociali Gesco), sia perché si porterebbe dietro una struttura, una organizzazione, e una capacita di relazionarsi con i diversi ambienti napoletani che la Clemente non ha.
Per di più, D’Angelo potrebbe rappresentare il punto di convergenza anche nell’universo antagonista napoletano, quindi la figura intorno alla quale creare una coalizione che vedrebbe il ritorno in campo di Insurgencia. Dal canto suo, Clemente può contare soltanto sull’esperienza di assessore, e sull’appoggio di figure isolate nel panorama amministrativo e politico partenopeo. E poi, tornando all’universo dell’antagonismo, non dimentichiamo che alle elezioni del 2016 è stato proprio quel mondo a spostare gli equilibri e a contribuire, in maniera decisiva, alla riconferma di de Magistris.