In manette Giuseppe Righetto “’o blob” e il rampollo Nicola Aulisio: colpo di reni dello Stato dopo l’ultima escalation di sangue e violenza nella periferia est di Napoli
di Luigi Nicolosi
Scacco ai nuovi boss che volevano conquistare Ponticelli a suon di piombo e sangue. A finire in manette, in esecuzione di un decreto di fermo di indiziato di delitto, gli emergenti ras Giuseppe Righetto “’o blob”, 36 anni, e Nicola Aulisio, 23 anni. I due sono stati arrestati oggi pomeriggio in quanto accusati del tentato omicidio di Rodolfo Cardone, avvenuto il 7 ottobre del 2020, e di Rosario Rolletta, scattato invece il successivo 2 novembre.
Righetto e Rolletta devono rispondere anche di una sfilza di accuse di armi e spari in luogo pubblico, reati aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa. Ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria, i due arrestati avrebbero infatti sparato contro le vittime al fine di agevolare gli affari criminali del temibile clan De Luca Bossa-Minichini, cartello al quale si sarebbe aggiunto da qualche tempo proprio l’emergente clan Casella di via Franciosa, gruppo del quale farebbero parte, con posizioni di rilievo, proprio Righetto e il giovane Aulisio, figlio di Luigi, altra figura di spicco della cosca. I due indagati sono stati adesso rinchiusi a Poggioreale.
Quello di Righetto è un volto ben noto agli archivi delle forze dell’ordine non soltanto per via dei suoi precedenti penali. Il 36enne pochi giorni fa è stato anche vittima di un misterioso agguato al quale hanno fatto seguito, a strettissimo giro di posta, l’omicidio di Giulio Fiorentino e il ferimento di Vincenzo Di Costanzo. Un delitto al momento ancora irrisolto, ma i sospetti degli investigatori si stanno focalizzando proprio sugli ultimi movimenti dell’agguerrito clan Casella.