Mille euro per ogni falsa iniezione, le intercettazioni svelano l’accordo tra i rampolli dell’Alleanza di Secondigliano e i medici compiacenti: «Quello vuole fare la “rogna”. Dimmi direttamente che il green pass costa 2.000 euro»
Mille euro per ogni vaccino mai somministrato e i “rampolli” avrebbero avuto le carte in ordine in vista dell’imminente viaggio a Dubai in occasione del Capodanno 2022. È uno spaccato a dir poco inquietante quello che emerge dagli atti dell’inchiesta che pochi giorni fa ha portato all’arresto di due medici in servizio all’Asl Napoli 1, i quali si sarebbero a vario titolo messi a disposizione di Maria Bosti, figlio del capoclan dei Contini Patrizio Bosti, e del marito Luca Esposito. Questi ultimi grazie alla loro “disponibilità” avrebbero infatti ottenuto quattro vaccinazioni mai eseguiti e in seguito anche un falso green pass nonostante la positività al Covid di due esponenti della famiglia.
L’indagine condotta dalla Squadra mobile è andata in porto grazie a una fitta attività di intercettazione ambientale e telefonica. È il 15 ottobre del 2021 quando una cimice piazzata nella vettura di Luca Esposito capta diverse conversazioni che gli inquirenti ritengono di estremo interesse investigativo: «Si apprendeva – scrivono i pm – che già in precedenza Grazia Romairone (dottoressa adesso ristretta ai domiciliari, ndr) si era posta al servizio della famiglia Esposito-Bosti nella ricerca di un medico compiacente per poter ricevere una falsa attestazione relativa al vaccino, mai eseguito per lui e la figlia, apparentemente effettuato nel mese di ottobre 2021, dietro pagamento della somma di circa 6.000 euro, di cui veniva accertata la corresponsione di 4mila euro, con l’accordo di corrispondere 2mila euro per l’ulteriore dose booster». Il 14 ottobre Luca Esposito comunica all’amico Nino: «Ho trovato la persona giusta per il vaccino».
Il pomeriggio del 15 ottobre Maria Bosti, il marito e la figlia si recano in auto presso la sede dell’Asl Napoli 1 di piazza Nazionale, «dove erano effettivamente riusciti a pianificare, in tutta evidenza, un incontro proprio con Grazia Romairone». La dottoressa, almeno secondo gli inquirenti, sarebbe stata il tramite per individuare il medico compiacente. Maria Bosti, proprio in quei frangenti, riceve una telefonata da Romairono, la quale le chiedeva di comprare un “biglietto regalo”. Dopo poco veniva registrato un rumore di soldi e le indicazioni perentorie di Luca Esposito: «Metti i mille euro belli dritti dritti». Di lì a breve arriva Romairone, che li invitava a scendere dall’auto e a seguirla, riferendo che «l’appuntamento è qua alle 17». In merito alla busta, la dottoressa informa poi gli amici che «non scenderà lui a ritirarla», ma un’altra persona al suo posto, «forse la figlia». Trascorsi 45 minuti, Luca Esposito e la figlia si ricongiungono con Maria: «Devi vedere che mi stava uscendo di bocca, non ti preoccupare ti porto io a fare una camminata da mio suocero», alludendo al detenuto Patrizio Bosti.
A questo punti la famiglia, insieme a Grazia Romairone, si sposta in auto verso il Vasto per raggiungere lo studio del medico Bruno Bevilacqua, che avrebbe eseguito le finte iniezioni. Durante il tragitto Luca Esposito, in tono scherzoso, chiede a Romairone «oggi cosa ci vacciniamo, cosa ci facciamo Anderson, che ci facciamo, cos’è?». La dottoressa, rispondendo con tono altrettanto scherzoso, risponde: «Moderna». Gli interlocutori continuano poi a schernire il sistema delle leggi in vigore in materia di contrasto alla pandemia e Romairone afferma sarcastica: «Noi obbediamo, il 15 ottobre, obbediamo allo Stato… e noi subito obbediamo… perché da oggi è obbligatorio». Raggiunto lo studio di via Pavia e fatta la finta somministrazione del vaccino, Luca Esposito confessava alla moglie di essere contrariato perché questo medico secondo lui «vuole fare la rogna, perché vuole altri 1.000-2.000 euro! dato che lui è guarito già ad agosto dal Covid». Per poi ribadire: «Dimmi direttamente che il green pass costa 2.000 euro!». La dottoressa Romairone, dal canto suo, confermava che «è un po’ traffichino… ma ci vogliono questi qua… perché dei “piscitielli di cannuccia” cosa devono farsene? Ce ne sono tanti di piscitielli di cannuccia».
I successivi accertamenti effettuati dalla Mobile sui documenti sanitari degli Esposito-Bosti hanno consentito di risalire al medico responsabile, il dottor Bruno Bevilacqua, risultato già oggetto di una denuncia della polizia metropolitana il 16 luglio 2021 per associazione per delinquere finalizzata alla frode. In particolare, gli era stata contestata la falsificazione di prescrizioni mediche di esami diagnostici che ha consentito a due centri diagnostici riconducibili agli arrestati indebiti rimborsi da parte del servizio sanitario nazionale, con la complicità di due medici convenzionati Asl che predisponevano le prescrizioni. Tornando invece all’inchiesta sugli Esposito-Bosti, risulta indagato anche un altro camice bianco, Roberto Gasso, direttore tecnico presso il laboratorio di analisi di San Giorgio a Cremano, autore materiale – secondo la ricostruzione accusatoria – dei falsi green pass ottenuti dagli Esposito-Bosti pochi giorni prima del volo per Dubai.