Sono esposti nel cuore della città, in quello che è considerato tra i più antichi luoghi di Napoli. Dal Museo Archeologico Nazionale i reperti della collezione dedicata a Napoli antica per la prima volta sono esposti al pubblico, nel cuore stesso del centro storico della città. Verrà inaugurata domani e resterà fino al 15 settembre, nel Lapis Museum, presso la Basilica della Pietrasanta, la mostra «Sacra Neapolis – culti, miti, leggende».
Un progetto che nasce dalla collaborazione tra il Mann e l’associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus
per raccontare la storia di Neapolis
greco-romana, dei miti, dei culti,
delle manifestazioni del sacro
e della religiosità antica
Il percorso espositivo nella cripta della Basilica si propone di ritessere le fila della originaria memoria storica cittadina e di recuperare segni e simboli del sacro nella città in epoca classica attraverso diverse classi di materiali, la maggior parte provenienti dai depositi dell’Archeologico, dalle monete in argento e bronzo con incisi volti femminili, alle iscrizioni, dalla scultura in marmo tra busti e teste di donna risalenti tra il III e il IV secolo, alle piccole riproduzioni in terracotta componenti la stipe votiva di Caponapoli, per finire alle statue di Iside e Nike, così da ricostruire e restituire qualche labile traccia di quel variegato orizzonte mitico e religioso che definisce l’identità stessa della città antica.
La Pietrasanta si conferma, così, ancora una volta polo culturale ospitando, sempre da domani al 30 marzo, anche «Napoli – storia, arte, vulcani», mostra in collaborazione con l’Ingv – Osservatorio Vesuviano sulla storia del territorio napoletano, risultato dell’attività e della dinamica dei vulcani e della profonda interazione con l’uomo, territorio e processi che hanno ispirato una produzione artistica e culturale di notevole valore. Un percorso di conoscenza del sottosuolo della città, realizzato nella cavità sotterranea, che si articola tra la gigantografia di 5 metri sulla stratigrafia del sottosuolo, i diversi tipi di roccia e un filmato sull’eruzione del Tufo Giallo Napoletano, che verrà proiettato su una suggestiva parete di tufo della cavità.
Quattro videowall col touch interattivo consentirà di visualizzare gli epicentri
dei terremoti delle aree vulcaniche napoletane, attraverso un sistema presentato per la prima volta al pubblico che replica quello presente nella sala
di sorveglianza dell’Osservatorio Vesuviano
Inoltre, lungo il tragitto sarà possibile imbattersi in una guida virtuale, il vulcanologo Pietro e la sua amica Strella (un pipistrello) che scoprono il sottosuolo insieme al visitatore, nei fumetti disegnati dalla Scuola Internazionale di Comics Napoli. A completare l’installazione in Basilica, per la prima volta in esposizione a Napoli, le 15 gouache del Settecento e dell’Ottocento della collezione dell’Osservatorio Vesuviano, alcune delle quali di pittori famosi, che mostrano le eruzioni del vulcano nei secoli scorsi, quando era in uno stato di attività semipersistente, diverso dall’attuale, con eruzioni spettacolari. Il percorso sarà integrato dalle opere dell’artista Gennaro Regina realizzate durante Cities on Volcanoes, tenutosi quest’anno a Napoli, a suggerire il profondo legame tra l’arte, anche moderna, la scienza ed il vulcano. Il ricavato degli ingressi in questa zona verrà devoluto per il progetto “Un Vulcano per la ricerca” che servirà a finanziare un assegno di ricerca sul tema «Napoli, Storia, Arte, Vulcani».