Dalla sua cella del carcere minorile di Airola interveniva tranquillamente sul proprio profilo Facebook. È stato così che la Polizia penitenziaria ha trovato e sequestrato un telefono cellulare nella disponibilità di un detenuto. A darne notizia è Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe.

«Ai Dipartimenti della Giustizia minorile e dell’amministrazione penitenziaria – spiega il sindacalista – chiediamo interventi concreti, come la dotazione ai reparti di polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani».
ANCORA UN CASO DI UTILIZZO ABUSIVO
DI SMARTPHONE NEL CARCERE DI AIROLA
Il Sappe ricorda che «sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo».
Proprio per sollecitare interventi concreti, uomini e mezzi per la Polizia Penitenziaria, il Sappe di Airola ha partecipato con la Consulta Sicurezza alla manifestazione di questa mattina a Roma davanti alla Camera dei Deputati, in piazza Montecitorio.