di Giancarlo Tommasone
Tira aria di resa dei conti nel gruppo consiliare di deMa. Stylo24 si è già occupato dei malumori innescati, fondamentalmente da un fattore: il «potere» esercitato da espressioni di Insurgencia, nel movimento arancione. L’ingerenza dei sedicenti compagni del laboratorio occupato (che si muovono con l’appoggio del capo di Gabinetto, Attilio Auricchio) ha letteralmente spaccato il gruppo di Via Verdi.

Da una parte la fazione dei due consiglieri di Insurgencia, Rosario Andreozzi e Eleonora De Majo, dall’altra i restanti sei, tutti scontenti del momento che si vive in Comune. Laura Bismuto e Claudio Cecere sono ormai a un punto di non ritorno.
Abbiamo scritto per primi della loro volontà di lasciare il gruppo. Circostanza che è stata confermata dal post al vetriolo di Bismuto nei confronti di Auricchio (lo ha definito «peggio di un leghista»), e dalle dichiarazioni rese da Cecere nel corso di una intervista che ci ha rilasciato.
Mancano all’appello quattro consiglieri,
ma secondo quanto ci risulta, seppur scontenti,
avrebbero scelto, per il momento, il basso profilo.
O come ha suggerito Giggino all’ultima assemblea di deMa, avrebbero preso un po’ di Maalox in più, per farsi passare il mal di stomaco. Ma bisogna comunque porre rimedio e allora, apprendiamo da fonti interne al movimento, che presto potrebbero partire degli incontri tra de Magistris e i consiglieri scontenti. All’inizio doveva trattarsi di una riunione con tutti i componenti del gruppo, poi qualcuno (Auricchio) avrebbe suggerito al sindaco di incontrare separatamente i rappresentanti dell’ala in fermento.

In effetti, una cosa è fronteggiare contemporaneamente sei persone, un’altra confrontarsi con un consigliere alla volta. Passata ormai in secondo piano, anche se non del tutto digerita, la vicenda dell’assessorato in III Municipalità, assegnato all’insurgente Egidio Giordano (compagno dell’assessorina De Majo), resta da affrontare la questione del capogruppo arancione a Via Verdi.
Gli scontenti non sono più disposti a sopportare oltre, che il «posto» sia occupato ancora da Andreozzi. Un primo piccolo passo per far rientrare la «protesta», potrebbe essere, da parte del sindaco, quello di avviare la manovra di rotazione. Ma il primo cittadino, che nell’ultimo periodo sembra «appannato per non dire confuso, completamente in balia delle direttive di Auricchio» (così lo descrive la nostra fonte), deve fronteggiare anche dei problemi in giunta. Da un po’ di settimane, si assisterebbe a uno scontro (sotterraneo, ma assai rumoroso, tanto da sentirsi oltre le stanze chiuse) tra assessori.
Scontro che sarebbe causato dal poco impegno
e dalla esigua produttività degli ultimi innesti.
Per porre rimedio alla situazione, e per provare a «trattenere il carro lungo la discesa» (come si dice a Napoli), Giggino potrebbe pure pensare di agire con l’ennesimo rimpasto. «A questo punto, è plausibile, a rischiare, sarebbero proprio quelli messi sotto accusa per ‘inoperosità’, dal resto della giunta», spiega la nostra fonte.