Il termine preso in prestito dalle forze armate degli Stati Uniti d’America
Emergono nuovi dettagli sconcertanti sulle indagini condotte dalla Digos di Napoli in seguito agli scontri tra ultras avvenuti tra il 10 e l’11 ottobre scorsi in occasione della partita di Champions League tra Napoli e Ajax allo stadio Maradona. Gennaro Grosso, leader del gruppo ultrà «Masseria», è stato arrestato insieme ad altri membri del gruppo. Gli inquirenti gli contestano, tra l’altro, il reato di associazione a delinquere.
Le indagini hanno portato alla luce una chat su WhatsApp in cui Grosso e altri membri del gruppo organizzavano e pianificavano gli scontri con i tifosi olandesi. Nella conversazione, Grosso utilizzava una terminologia da guerra, paragonando la situazione a uno stato di allerta «Defcon4», un termine preso in prestito dalle forze armate degli Stati Uniti d’America che indica la necessità di prontezza difensiva. Tale riferimento, secondo gli inquirenti, evidenzia la gravità delle intenzioni degli ultrà nel prepararsi per l’arrivo dei tifosi dell’Ajax a Napoli.
Nella chat, Grosso dettava la linea operativa, stabilendo l’obiettivo di non permettere ai tifosi olandesi di unirsi e di attaccarli con violenza, anche per rispettare i legami esistenti con la tifoseria del Feyenoord, con cui i napoletani sono gemellati. La volontà era quella di bastonare gli olandesi in giro per Napoli, facendo ricorso alla superiorità numerica. La conversazione è contenuta nell’ordinanza del gip di Napoli, Federica Colucci, che ha disposto il carcere per Grosso e e anche per Carmine Della Cerra, oltre che i domiciliari per Carmine Crispo, Giuseppe Di Stasio, Fabio Mascioletti e Luigi Piacentile, tutti facenti parte della frangia «estrema» della tifoseria del Napoli denominata «Gruppo Masseria».