Palazzo San Giacomo rischia di finire davanti all’Alta Corte di Giustizia inglese
La cancellazione del debito ingiusto è stato uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione de Magistris, e, per una delibera dello scorso anno (primo aprile 2020), attraverso la quale il Comune di Napoli, invocava di azzerare «il debito per liberare risorse a favore dell’economia» cittadina, si rischia di finire davanti all’Alta Corte di Giustizia inglese. La vicenda è legata a un contratto di swap, vale a dire a una tipologia di contratto, con la quale due controparti – nel caso Palazzo San Giacomo e un istituto di credito britannico – decidono di scambiarsi somme di denaro (più comunemente la differenza tra queste ultime).
In base ai contenuti della delibera del primo aprile 2020 la banca inglese si è allarmata, chiamando in causa il Comune. Il contratto di swap – riporta l’edizione odierna de la Repubblica – è relativo a strumenti finanziari che oscillano sulle casse del Comune di Napoli, intorno ai 300 milioni di euro. Palazzo San Giacomo, però, tiene a sottolineare che si tratta di un equivoco, e per rassicurare la banca, si è immediatamente dato da fare per produrre una nuova delibera.
Con l’ultimo documento, l’Ente di Piazza Municipio tiene a precisare che quell’atto dell’aprile del 2020 «non ha contenuti amministrativi direttamente eseguibili, (e) ha determinato nel rapporto con la controparte di un contratto di swap, uno stato di incertezza». Quindi, attraverso la nuova delibera, è necessario «fugare lo stato di incertezze ed evitare le sue potenzialmente onerose (per il Comune, ndr) conseguenze».