di Giancarlo Tommasone
Un nuovo circolo è pronto a brillare nel panorama della politica italiana. Si tratta di Agropoli deMa che nella giornata di oggi (alle 18) sarà presentato ai cittadini, dai vertici nazionali del movimento, vale a dire il presidente Luigi de Magistris e il segretario Enrico Panini (rispettivamente sindaco e vicesindaco di Napoli). Il coordinatore dell’agorà deMa agropolese è Nazario Matarazzo. Di lui si sa che è avvocato e consigliere comunale, e che dal 2017 è il referente in Cilento degli arancioni.
Consigliere comunale a Perdifumo
(provincia di Salerno), paese di 1.785 abitanti,
alle ultime elezioni si è presentato come
candidato sindaco con la civica «Io voglio vivere qui».
E’ arrivato terzo nonostante la sua lista abbia raccolto il ragguardevole bottino di 195 preferenze, il 14.72%. Non è bastato; per la cronaca, gli altri due competitor di Matarazzo (tra l’altro assessore uscente) erano Vincenzo Paolillo (poi eletto sindaco) che ha raggiunto il 43.73% (579 voti) e Francesco Pecora (41.54%, 550 voti). E naturalmente, gli arancioni non potevano lasciarsi «scappare» un’occasione del genere, puntando sull’avvocato di Perdifumo.
Quest’ultimo, comunque, può considerarsi arancione della «prima ora», rispetto ad esempio agli altri due preziosi acquisti di deMa, le ex grilline Cristina Grancio (eletta consigliera a Roma grazie a 536 voti) e Deborah Montalbano (in Consiglio a Torino, dove è arrivata in virtù di 308 preferenze).
Facendo un po’ di conti Matarazzo, Grancio e Montalbano,
in totale, hanno «portato in dote» al movimento
arancione la bellezza di 1.039 riconoscimenti, relativi
alle rispettive figure politiche.
Chissà, non si può mai dire, parafrasando De Gregori de «La leva calcistica della classe 68», potremmo magari ipotizzare che «i ragazzi si faranno» (elettoralmente parlando). Nel frattempo il fronte arancione continua la sua marcia inarrestabile a caccia di talenti: da Napoli a Perdifumo, da Roma a Torino, fino ad arrivare ad Agropoli. Tappa, quest’ultima, che può pure rappresentare un’ottima occasione per staccare qualche «tessera» del movimento. Ce n’è sempre bisogno.