di Giancarlo Tommasone
Non ce ne voglia il popolo cilentano, depositario di una cultura antica e custode di una bellezza paesaggistica mozzafiato. Ma la visita di Luigi de Magistris ad Agropoli ci ha fatto inevitabilmente pensare al film «Gli onorevoli», e in particolare alla scena in cui Antonio La Trippa (interpretato dall’immenso Totò), tiene il comizio a Roccasecca. Del resto gli ingredienti, con il passare del tempo si sono presentati quasi tutti, e non è mancata nemmeno la contestazione. Che, con i tempi che cambiano, si esprime innanzitutto sui social network.
La notizia è stata diffusa da un paio di testate on line
che hanno raccontato come numerosi cittadini agropolesi,
ma pure dei restanti centri del Cilento, non abbiano
per niente gradito la visita del primo cittadino napoletano.
Nelle vesti di presidente di deMa, ieri sera, la fascia tricolore partenopea ha tenuto a battesimo l’agorà arancione di Agropoli, coordinata dal consigliere comunale di Perdifumo, Nazario Matarazzo. Quelli che si firmano «Gli amici di Matteo Salvini» hanno prodotto un documento (pubblicato da agropolinews.it), in cui tra l’altro è possibile leggere: «L’arrivo nella città di Agropoli del Sindaco dei Clandestini, Luigi De Magistris, non ci sorprende… in dispregio dei principi costituzionali della libertà di espressione del proprio pensiero, ha cercato di impedire a Matteo Salvini di tenere un comizio negandogli le strutture pubbliche della città di Napoli (neanche fossero di sua proprietà). Menomale che il fascista è Salvini! Noi non siamo come te. Parla pure liberamente. Sei carta conosciuta».
Sulla piazza virtuale, gli inviti rivolti a de Magistris a starsene
a casa (come riporta infocilento.it) si sarebbero sprecati.
«Rimani a Napoli», «se vieni ad Agropoli, ce ne andiamo noi», sono solo alcune delle frasi rivolte al presidente di deMa. Che alla fine ha partecipato all’inaugurazione dell’agorà. Al suo fianco non c’era l’annunciato vicesindaco Enrico Panini, segretario nazionale degli arancioni, ma la coordinatrice Alessandra Clemente.
Luigi de Magistris si è rivolto a una platea composta,
a occhio e croce, da una cinquantina di persone.
«Il nostro movimento – ha detto il presidente di deMa nel corso di una intervista – si sta estendendo non solo in Campania, ma in tutt’Italia». «Quando ci sono persone che vogliono aprire agorà sul territorio, noi siamo contenti e pronti a far sentire la nostra presenza», ha continuato il sindaco. Che ha pure ribadito: «Riteniamo che la politica debba anche rinnovarsi e quindi puntiamo ai giovani».
Peccato però, che la sala, era occupata per la maggior parte
da over 50 e da una folta rappresentanza di persone anziane.
Ritornando invece alle agorà, e al movimento, che secondo il sindaco si starebbe estendendo in tutt’Italia, superando i confini della Campania, ricordiamo che i «corner» arancioni sarebbero attualmente 15 (14 sul sito di deMa, ma forse non hanno fatto in tempo ad aggiungere quello di Agropoli). Fuori regione, gli arancioni possono contare sui «circoli» di Manfredonia, Alessandria e Carrara. Un po’ poco per un partito che aspira (o sogna, la sostanza non cambia) a governare il Paese.