di Giancarlo Tommasone
Tutto pronto per il secondo step, quello che chiuderà il cerchio del settimo rimpasto dell’era de Magistris. I cambi e la ridistribuzione di deleghe erano stati principiati lo scorso ottobre con l’arrivo in giunta di Laura Marmorale e di Monica Buonanno, ad uscire dalla squadra Maria D’Ambrosio e Alessandra Sardu. Ieri sera il sindaco ha convocato i capigruppo presso il suo ufficio a Palazzo San Giacomo. Sono sette i mini-assessori da investire dell’incarico, tra le deleghe da assegnare anche quella ai Trasporti, al Turismo e al Commercio.
Finora sono circolati un po’ di nomi,
ma al momento nulla ancora è stato formalizzato, anche se i tempi sono davvero maturi per l’ufficializzazione, che potrebbe addirittura avvenire nelle prossime ore
Si fanno quelli di Maria Caniglia (Sfasteriati), di Gabriele Mundo (Riformisti democratici) che potrebbe gestire la delega ai Cimiteri, e anche quello di Eleonora de Majo, alla quale, come più volte scritto da Stylo24, potrebbe andare la delega al Turismo. Ma, come aveva raccontato un esponente della galassia arancione alla nostra testata, nel caso la delega al Turismo (che ha copertura finanziaria) «venisse affidata a Eleonora De Majo, creerebbe un potenziale conflitto di interessi perché alcuni dei soggetti legati al mondo dei centri sociali (tra cui anche Insurgencia) gestiscono dei bed & breakfast. Ciò significa che De Majo si ritroverebbe a occuparsi di un tema, nel quale rientrerebbero le attività economiche e imprenditoriali di persone a lei vicine».
Un corto circuito si potrebbe pure generare nel caso la delega
alla Mobilità andasse al consigliere di Agorà, Ciro Langella
Quest’ultimo meglio conosciuto come il leader dei tassisti napoletani, cita il suo curriculum, nel «1996 viene eletto Presidente del consorzio di cooperative Consortaxi. Nel 1999 fonda la Radio Taxi Consortaxi, attualmente seconda come numero di utenti a Napoli».
Se gli venisse affidata la delega alla Mobilità, ci troveremmo davanti a una situazione molto più che singolare: il presidente di un consorzio privato che si occupa di mobilità si troverebbe a gestire un incarico pubblico nello stesso ambito (di quello privato, appunto). Passiamo infine a un altro tema, quello del bando pubblicato ieri sul sito del Comune di Napoli, per scegliere il presidente della Mostra d’Oltremare.
Un bando per scegliere il presidente di Mostra d’Oltremare,
ma già si sa da tempo chi sarà il vincitore
Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una situazione paradossale, per il fatto che la trasparenza (e con esso i tanto sbandierati principi di legalità) formale non collima con quella sostanziale. Perché tutti sanno da tempo che il nuovo presidente della Mostra, a meno che non si verifichi l’imponderabile, sarà Alessandro Nardi. La sua nomina farà liberare il posto di capo di Gabinetto alla Città Metropolitana, che verrà ricoperto da Pietro Rinaldi. Che si è dimesso da consigliere (deMa). Che ha lasciato per far tornare a quattro i consiglieri della Sinistra. Perdonate il passaggio ritmicamente simile «Alla fiera dell’Est» di Branduardi, qui non si tratta di fiere. O forse sì?