Dopo la sconfitta il governatore punta sull’abolizione del Pos e del limite al contante. Poi indice una marcia pacificista. Ripartita la macchina del consenso spicciolo
Dopo la sconfitta il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sembra non aver più limiti e, da destra a sinistra, strizza l’occhio un po’ a tutti nel segno del più spinto populismo, forse per tentare di recuperare consensi. Tutto è accaduto in sole 24 ore. A dare il via alla pazza giornata del governatore la riunione di Confcommercio a San Giovanni a Teduccio dove sembra aver dato il meglio di se abbracciando addirittura una battaglia storica del centrodestra: l’abolizione del Pos obbligatorio e del limite al prelievo di contanti ai bancomat.
«Mi auguro che alcune misure prese in passato, come il pos che sembra moderno ma non lo è, e la soglia all’uso del contante su cui io sono contrario, siano discussi». Parole che non potevano che scatenare l’entusiamo dei commercianti da sempre contrario. «In Germania e in tutta Europa l’uso del contante è libero. Ma siccome qui abbiamo introdotto il redditometro e abbiamo la pervasività delle agenzie di controllo che scattano se un povero cristo, per una festa compleanno fa un regalo ad un parente. E allora si innescano meccanismi oppressivi e vivi nella paura di incappare in un redditometro che ti espone a controlli per anni e anni». Considerazioni che non potevano far altro che scatenare l’entusiasmo dei commercianti.
La guerra in Ucraina e la sinistra storica
Strizzato l’occhio al centrodestra, il governatore, tornato a Santa Lucia, pensa su come attirarsi un po’ di simpatie anche dalla sinistra storica, quella che si dice contraria all’uso delle armi ma anche al M5S di Giuseppe Conte che invoca da mesi il cessate il fuoco in Ucraina.
E allora convoca per sabato mattina, alle 11, a palazzo Santa Lucia, una riunione con le rappresentanze delle istituzioni, del volontariato, del mondo della scuola e della cultura, per preparare nei prossimi giorni a Napoli, una grande manifestazione per la pace, preceduta da decine di iniziative nei territori. Arriva perfino a chiedere «un cessate il fuoco di un mese, per ridare spazio a organismi nazionale e internazionali, ad autorità religiose e morali, al mondo della cultura, per lo sviluppo di iniziative di pace».
La mobilitazione straordinaria
Secondo il governatore, infatti, «annessione delle regioni ucraine da parte della Russia, e la minaccia sempre più ravvicinata di uso di ordigni atomici, hanno determinato una svolta grave e drammatizzato in modo inaudito la vicenda della guerra. È indispensabile promuovere una mobilitazione straordinaria per diffondere la consapevolezza dei pericoli enormi che sono davanti a noi e al mondo del lavoro. È indispensabile creare un clima di forte pressione sui Governi, sugli Stati, sulle diplomazie, in direzione della pace».
La giornata, sfortunatamente, dura solo 24 ore e il presidente della Regione Campania non fa in tempo ad aggiungere altro nel tentativo di recuperare consensi. Il pericolo ora è rappresentato dall’arrivo dell’inverno e dall’aumento dei contagi da Covid-19. Speriamo che De Luca, in preda all’entusiasmo, non decida misure restrittive che davvero ora sarebbe difficile sopportare.