Il governatore dovrebbe ricordarsi dei casi di Mia Martini e di Marco Masini: sulla superstizione non si scherza
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha impartito, più volte, «ramanzine» a cittadini e politici colpevoli, secondo il suo immodesto parere di non «saper campare». Ricordiamo ancora le sue invettive contro i napoletani che si «permettevano» di voler cenare dopo le 20. Come dimenticare, invece, le sue «urla» contro la voglia dei giovani di fare baldoria? Eppure, un presidente di Regione che si vuol innalzare a salvatore della patria e del bon ton dovrebbe sapere che su certi argomenti è meglio non scherzare.
De Luca parlando in Penisola Sorrentina ha lanciato invettive offensive contro il leader leghista Salvini. Il governatore ha affermato che l’ex ministro dell’Interno «porta ‘seccia’, sfortuna, sono soggetti strani». Il presidente della Regione ha spesso utilizzato un umorismo infantile nel tentativo di infangare un avversario politico, un umorismo che tra l’altro ai più non ha fatto nemmeno ridere. Ma aldilà della pesante caduta di stile, dovrebbe sapere che risulta essere un pessimo esempio per i giovani che lo ascoltano, soprattutto in questo momento storico dove la sua carica lo porta ad essere molto in vista. Giovani che non conoscono gli effetti distruttivi che dicerie di questo genere hanno sulla vita delle persone.
Vite devastate da etichette del tutto ingiustificate
Tantissimi vedendo un presidente di Regione che sfotte un politico, che certamente ha la capacità di capire, sopportare e sostenere questo genere di dialettica politica, non capiscono però che, qualora loro ripetessero questo genere d’improperi, assai poco commendevole nei confronti di amici o parenti, rischiano di creare delle situazioni esistenziali potenzialmente devastanti. Ricordiamo che proprio con l’accusa ingiusta di portare sfortuna Mia Martini ha avuto la carriera devastata fino all’ipotesi di un presunto suicidio in relazione alla sua misteriosa morte. Per la medesima accusa riprovevole Marco Masini ha vissuto un momento di precario equilibrio di vita e professionale tra gli anni ’90 e il 2000.
Ma non sono gli unici, ci sono tanti altri casi di persone note e meno note alle prese con queste dicerie, con queste etichette del tutto ingiustificate e del tutto incomprensibili. Battute che si possono accettare a un livello socio culturale basso ma che sono assolutamente da condannare se a scherzare su di una cosa di grande impatto sulla vita di una persona è un politico nazionale che ha una ribalta mediatica enorme. De Luca spesso le tue battute sono simpatiche ma questa volta, dobbiamo dirlo, hai toppato.