Impegnato in molti processi importanti, è noto soprattutto per aver assistito Mario Scaramella
A Palazzo Madama, tra le file di Fratelli d’Italia, ci sarà anche lui, Sergio Rastrelli, stimato avvocato penalista, figlio di Antonio (che fu segretario amministrativo del Movimento Sociale Italiano e di Alleanza Nazionale, presidente della Regione Campania e vice ministro del Tesoro e poi alla Presidenza del Consiglio di Stato). Una persona su cui la leader Giorgia Meloni ha puntato molto negli ultimi anni al punto da proporlo come candidato sindaco alle ultime tornate amministrative di Napoli. Da circa un anno è commissario del partito nella città partenopea.
Napoletano di nascita ma avellinese di residenza, coniugato e padre di due figli, sale grazie ad un successo di Fratelli d’Italia che in Campania i sondaggi non davano per scontato e che lui personalmente, grazie al prestigio individuale e familiare, ha contribuito a far raggiungere.
La sua carriera lavorativa è costellata di successi. Impegnato in molti processi importanti, spesso a difesa delle divise nei tribunali militari e come legale di grandi aziende, FIAT in primis, è noto soprattutto per aver assistito il Prof. Mario Scaramella, il consulente della Commissione Parlamentare sul Dossier Mitrokhin e sulla Intelligence Italiana rimasto coinvolto in una storia di spionaggio internazionale che ebbe grandissimo risalto pubblico (e da cui si fa generalmente risalire la nuova guerra fredda fra Occidente e la Russia di Putin).

La morte di Alexander Litvinienko
L’avvocato Rastrelli infatti fu incaricato dalla speciale autorità inquirente inglese (presieduta dal Giudice Owen della Alta Corte) di seguire il processo per la morte di Alexander Litvinienko, la spia defezionista uccisa con il polonio radioattivo a Londra il 1 Novembre 2006, in qualità di Queen’s Counsel, legale della Corona.
Il neo senatore affrontò una difficile inchiesta pubblica tutelando gli interessi del testimone chiave Mario Scaramella ed arrivando a far dichiarare i servizi segreti dello Stato della Federazione Russa quali responsabili dell’omicidio e lo stesso Putin quale mandante. Importante nel background dell’avvocato napoletano il legame stretto con il Regno Unito, alla luce degli scetticismi atlantici che diffidano del partito di Giorgia Meloni ma che potrebbero vedere in alcuni parlamentari degli affidabili ufficiali di collegamento, ponti culturali fra mondi politicamente non vicini