Altro che partito francescano: cadono anche gli ultimi cavalli di battaglia pentastellati
Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha completamente stravolto il partito. Sono ormai lontani anni-luce i tempi di Luigi Di Maio, di Gianroberto Casaleggio, di Alessandro Di Battista. Completamente cancellata, con un colpo di spugna, la «politica liquida» tanto cara ai fondatori. Piano piano, tutti i cavalli di battaglia sono caduti e i pentagrillini si sono imborghesiti. Puoi camminare quanto vuoi tra la gente a parlare di sostegno ai fragili e ai poveri. Puoi circumnavigare i vicoli popolari in lungo e in largo, professando vicinanza ai senza reddito. Diventi poco credibile se nel frattempo il tuo leader, Giuseppe Conte, trascorre le festività natalizie a Cortina d’Ampezzo, al Grand Hotel Savoia, una delle strutture più lussuose della rinomata città montana italiana. Cinquestelle da ben 2500 euro a notte.
Si è imborghesito, dicevamo, il Movimento. Perché aldilà delle vacanze, come riporta un articolo di Repubblica, l’ex premier (forse per nostalgia delle stanze lussuose di Palazzo Chigi) ha scelto una nuova sede molto prestigiosa e ampia. Non in periferia ma a Campo Marzio, in pieno centro, tra Montecitorio e via del Corso. Con tanto di stucchi dorati. Che costerà 11mila euro al mese per il primo semestre e 12 mila a partire dal secondo.
I compensi da favola di Grillo & co.
Ma c’era da aspettarselo visto che anche il leader maximo, il supremo garante, Beppe Grillo ha un contratto di consulenza da circa 300 mila euro all’anno con il Movimento. Quel M5S che secondo i racconti iniziali doveva avere affinità con San Francesco. Ma dove? Nel frattempo però crescono i malcontenti nel partito. Non tutti vedono di buon occhio queste spese. Anche perché dopo la batosta in campagna elettorale i parlamentari si sono ridotti da 300 a soli 80 e le entrate sono naturalmente calate. Non per tutti però. I consulenti storici di Camera e Senato sono stati tagliati mentre alcuni ex parlamentari (vedi Crimi e Taverna) hanno ricevuto dei maxi ingaggi dai gruppi.
Intanto ieri è caduto anche l’ultimo cavallo di battaglia. Alle 22 si sono concluse le consultazioni in rete per la modifiche del codice etico. I grillini hanno detto di sì all’abolizione della sanzione di 100 mila euro per chi cambia «casacca» o viene espulso e l’esclusione degli europarlamentari dagli obblighi di contribuzione economica. Non che avessero portato grandi risorse al partito in passato, molti non pagavano, ma è semplicemente la conferma che quelle del Movimento erano solo belle parole non applicabili nei fatti.