Il leader del Movimento 5 Stelle: «Davanti al disastro sociale dovranno rimangiarsi tutto». Ma il vero artefice è lui
Non sono bastate le minacce giunte al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e agli altri componenti del Governo. Il leader del Movimento 5 Stelle continua, imperterrito, a soffiare sul fuoco. Ad aizzare le persone contro ogni possibile «nemico» politico solo per racimolare qualche voto in più. Durante la trasmissione «L’aria che tira» su La7, l’ex avvocato del popolo sul reddito di cittadinanza ha affermato che il centrodestra dovrà «rimangiarsi» l’idea di eliminare il Reddito di Cittadinanza. Perché, argomenta Giuseppe Conte, il «disastro sociale di fronte a cui si troveranno li costringerà a tornare sui loro passi».
Un disastro sociale che il presidente del Movimento 5 Stelle continua ad addossare agli altri ma che in realtà è da ascrivere tutto al suo governo giallo-rosso. Perché se in Italia la disoccupazione è arrivata alle stelle è anche grazie al suo operato, alle assurde restrizioni contro il Covid applicate durante il governo con il Pd. È anche perché tantissima gente ha perso il lavoro a causa delle aziende hanno chiuso i battenti. È anche perché con il suo Superbonus 110%, senza regole e senza una strategia di fondo ha mandato sotto sopra un numero imprecisato di ditte e famiglie di operai. È anche perché, diciamocelo, anche il Reddito di Cittadinanza era, ed è, scritto «con i piedi». Ha aumentato la disparità sociale gettando soldi dalla finestra.
Le storture del Reddito di Cittadinanza
La misura, sottolinearlo è bene, è stata data non al nucleo familiare ma al singolo componente, causando finte separazioni solo per percepire i soldi dallo Stato. Si è assistito a persone che hanno cambiato residenza, fittiziamente, solo per poterlo percepire. Si è assistito a giovanotti di 19/20 anni che, potendo andare benissimo a fare le prime esperienze lavorative, hanno preferito stare su di un divano a ricevere soldi «a gratis». Si è assistito al fenomeno dei camorristi che utilizzavano il denaro per i propri «investimenti»: droga e tabacco di contrabbando acquistati e rivenduti con guadagni notevoli. Si è assistito all’aumento del lavoro nero, molti hanno preferito non dichiarare i guadagni per non perdere il Reddito di Cittadinanza. E questo non è un disastro sociale?
È una misura scritta male. I controlli post erogazione hanno favorito le richieste indebite. La mancanza di connessione con il mercato del lavoro ha reso impossibile collocare le persone. In pratica sono gettati miliardi di euro, presi dalle tasse dei lavoratori, e non si è costruito assolutamente nulla. Ma Conte continua ad aizzare la folla contro chi, con questo disastro, non c’entra assolutamente nulla.